È da oggi in vigore la legge polacca sull'Olocausto che prevede fino a tre anni di carcere per coloro che attribuiscono alla nazione polacca o allo Stato polacco la responsabilità dei crimini del nazismo tedesco. Lo rendono noto i media polacchi, che citano il ministro Michal Dworczyk della presidenza del Consiglio dei ministri. Firmata dal presidente Duda, la normativa è stata rinviata alla Corte costituzionale, che dovrà pronunciarsi prossimamente sui dubbi di costituzionalità. La legge è al centro di una crisi diplomatica con Israele.
"La legge sull'Istituto della memoria nazionale Ipn con gli emendamenti accolti dal parlamento è stata firmata il 6 febbraio scorso dal presidente Andrzej Duda e in conformità con la legislazione polacca entra in vigore il primo marzo, dopo il tempo previsto dalla vacatio legis", ha affermato Dworczyk. Per il ministro, non c'è spazio per una specie di "congelamento della legge" fino alla valutazione della Corte costituzionale. Per ora non è stata resa nota la data della pronuncia della Consulta in questa materia.
A Bruxelles, invece, proprio oggi l'Europarlamento in seduta plenaria ha approvato la richiesta della Commissione Ue di attivare l'articolo 7 per la Polonia, accusata di violare lo Stato di diritto con la sua nuova riforma della giustizia. A favore hanno votato 422 eurodeputati, 147 i contrari e 48 gli astenuti. Nella sua proposta la Commissione propone al Consiglio di adottare una decisione in merito all'articolo 7. La procedura può arrivare a erogare sanzioni gravi, come la sospensione del diritto di voto nel Consiglio europeo allo Stato interessato.
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