BRUXELLES - "E' alta la posta in gioco" della riforma Ue sul copyright, per questo "c'è una massiccia campagna di disinformazione" dove "abbiamo visto anche tentativi di manipolare la stampa così come di influenzare gli accademici".
Lo afferma l'associazione europea che raccoglie i musicisti indipendenti, Impala, chiedendo "libertà ed equità" perché gli artisti possano continuare a creare e il pubblico esplorare nuova musica, "ma non tutti nel mondo digitale giocano rispettando le regole".
Il punto è uno solo: "se sei nel business del fornire accesso alla musica, hai bisogno di una licenza da parte delle persone che la hanno creata, e devi condividere i ricavi in modo corretto", spiega Impala, che invita a ricordare "perché i big tech e le piattaforme sono inclini ad aggrapparsi al vecchio mondo": "dopo tutto, stanno andando benissimo nel far soldi, controllare i dati, manipolare l'opinione pubblica e non pagare le tasse". Per questo "a loro piace il mondo digitale così com'è". Da qui il sostegno di Impala alla riforma Ue del copyright e al voto al Pe.