BRUXELLES - "I media sono parte trainante delle industrie culturali e creative, che valgono il 9% del pil e 12 milioni posti di lavoro nella Ue. Abbiamo il dovere di sostenere questa industria, che gioca anche un ruolo essenziale nella difesa del nostro patrimonio culturale, della nostra identità e della libertà di informarci correttamente".
La prima parte della discussione si concentrerà sul nuovo quadro regolamentare dell'Ue e sulla necessità di sostenere la competitività dell'industria audiovisiva europea nei confronti dei colossi globali e delle piattaforme digitali. La seconda si confronterà sulla necessità di garantire un'informazione corretta e completa ai cittadini in vista del voto di maggio.
"Il coinvolgimento dell'elettorato è alla base della democrazia. Per poter partecipare attivamente al dibattito politico, i cittadini devono disporre di informazioni complete e accurate - aggiunge Tajani -. Le emittenti radiotelevisive sono fondamentali. Da una parte contribuiscono a formare l'opinione pubblica, ad esempio dando notizia dei diversi partiti, dei programmi politici e dei candidati. Dall'altra hanno un ruolo chiave nella lotta alla disinformazione, specie in un'era in cui l'industria dei media è sempre più digitalizzata e multi-piattaforma".
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