BRUXELLES - Nessun dazio per l'87% dei prodotti importati dall'Ue al Regno Unito, ma le tariffe scatterebbero a protezione dell'economia britannica per carni bovine, suine, di agnello, pollame e alcuni prodotti lattiero-caseari, e parti di automobili, con eccezioni per le filiere più integrate con l'Ue. Sono i punti essenziali del regime temporaneo (fino a 12 mesi) dei dazi, che Londra farebbe entrare in vigore nel caso di una Brexit senza accordo. Il documento, pubblicato dal Regno Unito, mantiene i regimi di protezione per prodotti che arrivano da altre parti del mondo, come alcune ceramiche, fertilizzanti e carburante. "La nostra priorità è garantire un accordo con l'Ue in quanto ciò eviterà l'interruzione delle nostre relazioni commerciali globali - ha dichiarato il ministro al commercio George Hollingbery - tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le eventualità".
Il piano del governo britannico in base al quale, nell'ipotesi di una Brexit no deal, Londra si asterrà dall'imporre comunque dazi per 12 mesi su gran parte dei prodotti importati dai Paesi Ue e dal resto del mondo non basta a rassicurare Carolyn Fairbairn, boss di Cbi, la Confindustria del Regno. Sarebbe in ogni caso "il più grande cambiamento di politica commerciale dall'800", nota Fairbairn, accusando il governo d'aver definito il piano "senza consultare" le imprese e chiedendo di evitare il no deal e di puntare a un rinvio.
Questo piano "viene imposto alla Nazione senza consultazioni con il business che non ha il tempo di prepararsi", commenta la numero uno della Confindustria britannica. "Non è il modo di condurre un Paese", rincara la dose, aggiungendo che i dazi - anche ridotti al minimo - avrebbero l'effetto di "una martellata sull'economia" nazionale e costringerebbero le aziende a spendere di più per fare scorte. Per questo Fairbairn auspica che la Camera dei Comuni voti contro l'ipotesi di un divorzio senz'accordo dall'Ue nella mozione che sarà sottoposta all'aula in serata - dopo la seconda bocciatura ieri dell'accordo patrocinato dalla premier Theresa May - e che il no deal sia tolto dal tavolo a favore della richiesta a Bruxelles di un rinvio della Brexit, rispetto alla data fissata del 29 marzo, "breve e realisticamente possibile". Il piano annunciato dal governo May e illustrato dal ministro del Commercio Estero, Liam Fox, prevede che in caso di no deal il Regno Unito rinunci a imporre dazi per un periodo "fino a 12 mesi" sull'82% dei prodotti importati dall'Ue (contro il 100% 'zero-tariff' di adesso) e sul 92% di quelli in arrivo dal resto del globo (contro il 56%). Considerando il totale delle importazioni dal mondo, l'87% sarebbe garantito per un anno senza dazi contro l'80% circa attuale.
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