BRUXELLES - La Commissione Ue stanzia 230 milioni di euro per aiutare la lotta globale contro la diffusione del coronavirus, che andranno a supportare misure di preparazione dei Paesi, anche extra Ue, finanziare la ricerca e permettere l'acquisto di materiale per favorire la prevenzione. Lo hanno annunciato i commissari europei alla salute e alla gestione delle crisi, Stella Kyriakides e Janez Lenarcic.
A seguito degli sviluppi in Italia della situazione legata alla diffusione del coronavirus, domani sarà mandata in Italia, "in accordo con le autorità italiane", una missione congiunta dell'Ecdc e dell'Oms, ha detto la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, sottolineando che negli ultimi giorni è stata "in regolare contatto" con il ministro della Salute Speranza. L'Italia ha preso "tutte le misure necessarie" per tracciare la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi, ha detto.
"Voglio lodare la risposta rapida e professionale delle autorità italiane" nel contrastare la diffusione del coronavirus, "abbiamo una eccellente collaborazione con loro nel campo della protezione civile e sono sicuro che l'Italia abbia il personale competente e le strutture efficienti per rispondere in maniera ben coordinata" alla situazione, ha spiegato il commissario Lenarčič.
"Poiché i casi di Coronavirus continuano a salire, la salute pubblica è la priorità numero uno. Che si tratti di aumentare la prontezza nella risposta in Europa, in Cina o altrove, la comunità internazionale deve lavorare insieme. L'Europa è qui per svolgere un ruolo di primo piano". E' quanto scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
"Non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di sospensione del trattato di Schengen, tutte le decisioni devono essere prese in base a una rigorosa valutazione scientifica, devono essere proporzionate e coordinate", ha spiegato il commissario Ue alla gestione delle crisi Janez Lenarcic. "La questione dei divieti di viaggio e dei controlli alla frontiera è di competenza dei diversi Paesi". Che "finora si sono coordinati bene, ma si può sempre migliorare e non parlo solo della cooperazione tra paesi Ue, ma anche extra Ue".
Un portavoce della Commissione Ue ha poi precisato: "C'è la possibilità, per quanto riguarda Schengen, di reintrodurre controlli alle frontiere sulla base di politiche pubbliche o di motivi di sicurezza: tali misure devono corrispondere ai criteri di proporzionalità, credibilità ed evidenze scientifiche". "Allo stato attuale il nostro avviso agli Stati membri non include la necessità di reintrodurre controlli alle frontiere" ha aggiunto il portavoce.
"In base alle informazioni in mio possesso questa mattina, non c'è stato nessun cambiamento sulle modalità con cui i treni viaggiano fra Italia e Austria" ha detto la commissaria Kyriakides, rispondendo a chi le chiede se Vienna abbia notificato a Bruxelles l'intenzione di applicare restrizioni alle frontiere dopo lo stop alla circolazione ferroviaria tra Italia e Austria deciso ieri.
Nel frattempo l'Ecdc, il centro europeo per il controllo delle malattie, ha aumentato da basso a moderato-alto la valutazione sul rischio di insorgenza di cluster simili a quelli in Italia, associati a COVID-19, in altri Paesi dell'Ue e nel Regno Unito. Lo si legge sul sito dello stesso centro.
Intanto una riunione del comitato per la sicurezza sanitaria Ue è in corso per esaminare una situazione, rilevano fonti europee, che è completamente cambiata rispetto a qualche giorno fa. In particolare, l'attenzione si è spostata dalle misure di preparazione da possibili epidemie in Africa ai focolai in Europa. In questo contesto, a quanto si è appreso, sono allo studio diversi piani di emergenza per diversi scenari.
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