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I fondi Ue legati alle riforme, altrimenti rate sospese

I piani vanno presentati a ottobre. E Conte chiama von der Leyen

Gentiloni e Dombrovskis presentano Recovery Instrument

Redazione Ansa

Aiutare i 27 Paesi Ue a rimettere in piedi le proprie economie, assicurando che non si allontanino dalle priorità comuni come il digitale e il Green deal, e che affrontino finalmente quelle debolezze strutturali che li rendono vulnerabili e poco efficienti. Il Recovery fund non vuole essere solo un sostegno per l'emergenza ma un piano a lungo termine che, pur senza condizionalità, vincoli gli Stati a fare quelle riforme che Bruxelles chiede da anni. Per questo, i fondi arriveranno sotto forma di tranche legate ad obiettivi: chi non li raggiunge, perde la rata. Il Recovery fund - dotato di 750 miliardi di euro, di cui quasi 173 riservati all'Italia - agirà soprattutto per mezzo del Recovery and Resilience facility, a cui assegna ben 560 miliardi di euro (310 in sovvenzioni a fondo perduto e 250 in prestiti).

Saranno distribuiti agli Stati secondo una chiave di ripartizione che tiene in conto il Pil pro capite, la disoccupazione e la popolazione, e serviranno a finanziare investimenti pubblici e riforme scelti dagli Stati ma indicati dalla Ue. Il commissario all'Economia Paolo Gentiloni assicura che "non ha a che fare con condizionalità e intrusione di Bruxelles, è volontario, gli Stati membri si assumono la responsabilità della propria crescita".

In effetti saranno gli Stati a decidere come, dove e quando spendere gli aiuti. Lo faranno mettendo a punto un 'piano per la ripresa', che indicherà esattamente la destinazione dei fondi fino al 2024 e fisserà gli obiettivi da raggiungere per ottenere le diverse tranche di aiuti. Il piano dovrà essere coerente con gli obiettivi comuni europei, cioè gli investimenti in digitale e green economy, e dovrà dare attuazione alle raccomandazioni che ogni anno la Commissione indirizza a ciascun Paese a maggio, nell'ambito del Semestre europeo, cioè il ciclo di sorveglianza dei conti. Non c'è nessun vincolo di spesa quindi, ma "certamente il sostegno delle sovvenzioni è legato all'attuazione con successo delle politiche", ha chiarito Gentiloni. Quindi, se gli Stati membri non rispettano "le priorità stabilite dall'Ue" e "non implementano gli obiettivi, perdono i soldi di una rata", ha spiegato Dombrovskis. Per l'Italia è "un'occasione storica", sottolinea il commissario all'Economia.

Gentiloni in mattinata ha presentato, insieme al vicepresidente della Commission Ue Valdis Dombrovskis, il Recovery e resilience facility, uno degli strumenti del Recovery plan che avrà 560 miliardi a disposizione. "Voglio essere chiaro", il Recovery and Resilience facility "non ha a che fare con condizionalità e intrusione di Bruxelles, è volontario, gli Stati membri si assumono la responsabilità della propria crescita", ha detto Gentiloni, aggiungendo che "certamente il sostegno delle sovvenzioni è legato all'attuazione con successo delle politiche".

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"Gli Stati - ha detto Gentiloni - devono presentare il loro Recovery plan alla Commissione ad aprile, come allegato al programma nazionale di riforme, ma possono già sottoporlo a ottobre assieme alla bozza di legge di stabilità così possiamo valutarlo più rapidamente, anzi incoraggiamo a farlo".

 

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