"Stiamo affinando le armi, vorrei dire affilando le armi ma mi sembra una metafora impropria. Siamo al rush finale, spero in un incontro proficuo a Bruxelles". Lo ho detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo all'evento 'Rinascimento dalle donne, per tutti'. "Le nuove risorse" del Recovery fund "ci consentiranno di investire nelle infrastrutture, nella digitalizzazione e di perseguire il rilancio economico e sociale di cui il nostro Paese ha bisogno". Lo sottolinea il premier Giuseppe Conte in un post su Facebook prima di partire per Bruxelles per il Consiglio europeo. E il vertice europeo straordinario del 17-18 luglio è stato al centro di conversazioni telefoniche avute stamane dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il primo ministro ungherese, Viktor Orban, con il Cancelliere federale austriaco, Sebastian Kurz, e con il Primo Ministro ceco, Andrej Babis. Lo ha reso noto Palazzo Chigi. Il premier ha sentito anche, nel pomeriggio, la premier finlandese Sanna Marin.
In serata è iniziato a Bruxelles l'incontro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron, alla vigilia del Consiglio europeo straordinario su Recovery fund e Bilancio pluriennale. Conte è atterrato nella capitale belga, dove si fermerà per tutta la durata del summit, poco dopo le 20. L'incontro con Macron si svolge nell'hotel del quartiere Louise che ospita entrambi e serve a fare un punto in vista del duro negoziato che si annuncia al tavolo del Consiglio.
Nel frattempo, in giornata è continuato il pressing di Emmanuel Macron per ottenere un accordo con i cosiddetti Paesi 'frugali' sul piano di rilancio dell'Europa. A poche ore dal vertice Ue a Bruxelles, il presidente francese ha ricevuto per una colazione di lavoro all'Eliseo il premier svedese Stefan Lovfen, tra i principali responsabili dei quattro Paesi del nord Europa che ancora frenano sul recovery fund. Fonti dell'Eliseo hanno detto ieri che concludere un accordo sul piano di rilancio al vertice di Bruxelles è "possibile e auspicabile". "Ottenere un accordo questo fine settimana è possibile e auspicabile", hanno detto le fonti presidenziali, ribadendo la possibilità di giungere ad un "accordo rapido, vale a dire, prima della fine dell'estate". "C'è un'attesa mediatica, politica democratica", insistono a Parigi, "ma anche dei mercati finanziari che guardano ciò che fa l'Europa dinanzi alla crisi". "Non bisogna deludere" le attese, avvertono a Parigi. Dopo il faccia a faccia con il premier svedese, Macron si recherà a Bruxelles per partecipare al summit straordinario Ue sul piano di rilancio da 750 miliardi di euro e il bilancio pluriannuale 2021-2027. Un piano fondamentale per consentire all'Europa, a cominciare da Italia e Spagna, di aprire una nuova stagione di rilancio sulle ceneri del Covid ma che continua a suscitare le perplessità della stessa Svezia, dell'Olanda, dell'Austria e della Danimarca. Martedì scorso, il premier olandese Mark Rutte si è detto "abbastanza pessimista" sulle chance di giungere ad un accordo già questo fine settimana.
"Il mio scopo è avere" la Recovery and Resilience Facility (che rappresenta la parte principale dei sussidi previsti dal Recovery Fund) "operativa il prima possibile, auspicabilmente entro l'inizio del prossimo anno". Così il commissario Ue, Paolo Gentiloni, intervenendo nel corso della plenaria del Comitato economico e sociale europeo (Cese). "La nostra proposta precisa che almeno il 60 per cento delle sovvenzioni debba essere legalmente impegnato entro la fine del 2022" e le restanti risorse "entro la fine del 2024". La Recovery and Resilience Facility "non ha a che fare con la condizionalità e l'intrusione di Bruxelles. È volontaria per tutti gli Stati membri e mette al centro i piani nazionali", ha precisato Gentiloni. Questo significa che "gli Stati membri avranno la titolarità del rafforzamento della loro crescita e del loro tessuto sociale, in coerenza con le nostre priorità comuni". In primo luogo, ha sottolineato Gentiloni, la transizione digitale e verde. "Naturalmente - ha aggiunto - il sostegno finanziario sarà legato all'attuazione delle politiche. Lo Stato membro formulerà le sue priorità nel suo piano per la ripresa, prendendo come punto di partenza le priorità identificate nel semestre europeo".
Cauto ottimismo di Christine Lagarde, presidente della Bce, sull'esito del negoziato sul maxi-piano da 750 miliardi di euro, in aggiunta alle misure gia' adottate da 540 miliardi, in discussione da domani al Consiglio Ue. "Diamo per scontato che il Recovery and Resilience Fund arrivera', e che sara' un forte mix di trasferimenti a fondo perduto e prestiti, i primi in misura magiore", ha detto Lagarde. "La mia senzazione e' che un gran numero di leader europei siano consapevoli di quanto e' importante non perdere tempo" e che vorranno segnalare agli investitori e al mondo che "ci sara' un accordo ambizioso, veloce e flessibile". Lagarde tuttavia, si e' anche soffermata sull'importanza di misure strutturali da parte dei paesi beneficiari, arrivando a un passo dal sostenere la proposta che i fondi siano condizionati alle riforme strutturali: "il fondo Rff dovra' essere profondamente ancorato a solide politiche strutturali".
Il Recovery Fund dev'essere guidato da "un quadro giuridico stabile e solido, senza meccanismi discrezionali" per l'allocazione degli aiuti che "sarebbero contrari allo spirito dei trattati" Ue, ha detto Piotr Mueller, portavoce del primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, alla vigilia del vertice Ue. La distribuzione delle risorse "dev'essere equa e tenere conto delle specificità degli Stati membri, in particolare le differenze di ricchezza", sottolinea il portavoce, aggiungendo che secondo Varsavia "l'introduzione di nuove entrate Ue non dovrebbe gravare indebitamente sugli Stati membri meno sviluppati". La Polonia, prosegue Mueller, chiede anche "un bilancio ambizioso" che garantisca "politiche forti per la coesione e l'agricoltura".
Donald Tusk, presidente del Partito Popolare europeo (Ppe) ha lanciato un "appello ai leader" Ue in vista del vertice sul Recovery fund. "È possibile negoziare la dimensione dei fondi, ma non si dovrebbe negoziare la questione dei valori fondamentali, come la libertà dei media o lo stato di diritto", ha scritto su Twitter. "So che non ci sono ricette semplici qui, ma confido nella vostra esperienza e decenza politica", ha continuato Tusk ricordando che oggi presiede il "vertice del Ppe" e "le nostre discussioni sono incentrate sull'European Recovery Instrument (strumento europeo di ripresa) e sulla Brexit". All'interno della famiglia del Ppe sono presenti il premier ungherese Viktor Orban capofila dei Visegrad ed il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, uno dei paesi frugali, che oppongono delle forti resistenze allo stanziamento degli aiuti del Recovery fund.
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