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Quote latte, Cedu condanna Italia, violato equo processo

Togati Cedu, Corte d'appello doveva ascoltare imputati

Quote latte, Cedu condanna Italia, violato equo processo

Redazione Ansa

STRASBURGO - L'Italia ha violato il diritto all'equo processo di cinque uomini e una donna coinvolti nella vicenda dell'abuso delle quote latte. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani (Cedu), con una sentenza in cui ha anche decretato che l'Italia dovrà versare a ciascun ricorrente 6.500 euro per danni morali.

Loro ne avevano chiesti 50mila ciascuno. La violazione riscontrata dalla Corte di Strasburgo riguarda il processo in Corte d'appello. Dopo il processo di primo grado, conclusosi nel luglio del 2009, i 5 uomini erano stati condannati per frode aggravata, mentre la donna era stata assolta. Quando il caso è arrivato in Corte d'appello, le condanne si sono appesantite. Tutti gli imputati sono stati condannati, nel giugno 2011, non solo per frode ma anche per associazione a delinquere.

Il problema, afferma la Corte di Strasburgo, è che la nuova condanna si è fondata in parte su una valutazione delle intenzioni degli imputati, e quindi su delle circostanze soggettive. Questo, dicono i togati di Strasburgo, imponeva alla Corte d'appello di ascoltare gli imputati, cosa che invece non è stata fatta. Da qui la violazione dell'equo processo.

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