BRUXELLES - "Il messaggio più importante da inviare" agli afgani "è restate là, e sosterremo la regione affinché vi aiuti". Lo ha detto il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, in una dichiarazione congiunta con i colleghi di Repubblica Ceca, Jan Hamacek, e Danimarca, Mattias Tesfaye a margine del Consiglio straordinario Ue. "Siamo pronti ad aiutare, ma la questione deve essere risolta nella regione. Non vogliamo alimentare speranze che non possono essere soddisfatte", ha detto il ceco, esprimendo apprezzamento per la bozza di dichiarazione finale. "Non dobbiamo fare gli stessi errori del 2015", ha aggiunto il danese.
"Non credo sia molto saggio parlare di numeri, perché i numeri ovviamente innescano un effetto calamita e non lo vogliamo", secondo il ministro degli Interni tedesco, Horst Seehofer, prima di entrare alla riunione straordinaria con i suoi omologhi europei parlando della possibilità di stabilire delle quote nell'Unione europea per accogliere i rifugiati afghani. Il governo federale tedesco ha sempre concordato programmi di insediamento per "persone particolarmente maltrattate" e "siamo pronti anche per questo", ha precisato, esortando l'Ue ad agire "bene e rapidamente" per evitare che si apra una crisi come quella del 2015.
"Con tutta la comunità internazionale, l'Onu, il G7, il G20, dobbiamo mettere insieme risorse per costruire capacità e sostegno più vicino all'Afghanistan. Dobbiamo lavorare con i Paesi del vicinato. Così limiteremo anche il margine dei trafficanti di produrre grossi movimenti di profughi alla nostra frontiera esterna". E' l'indicazione del vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, arrivando al consiglio Ue straordinario dei ministri dell'Interno sull'Afghanistan.
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