BRUXELLES - La "solidarietà vaccinale" è "una necessità geopolitica" e dovrebbe essere "il marchio di fabbrica" della "cooperazione globale per uscire dalla pandemia". Lo ha detto la commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides nel suo secondo intervento al G20 Salute di Roma. Da dicembre 2020, ha ricordato Kyriakides, l'Ue ha esportato 700 milioni di dosi di vaccino in 130 paesi in tutto il mondo.
Nonostante gli sforzi, ha aggiunto "alcuni paesi non hanno ancora ricevuto alcun vaccino", quindi "la comunità internazionale deve rispondere, concentrandosi sui sistemi sanitari più fragili e sulla capacità di fornire vaccini e strumenti nuovi, sicuri ed efficaci" contro il Covid-19.
"Le soluzioni devono essere pratiche - ha detto la commissaria accennando alle richieste di sospensione dei brevetti -, il modo migliore per non lasciare indietro nessuno è condividere i vaccini e impegnare gli investimenti necessari per espandere la produzione globale".
La resistenza agli antibiotici è una "pandemia silenziosa" e una "minaccia sempre presente" e andrebbe inclusa in un accordo internazionale sulla preparazione e risposta alle pandemie, aveva aggiunto la Commissaria in apertura del suo intervento.
Il G20, ha affermato Stella Kyriakides può dare il suo contributo a dare risposte globali alla pandemia "condividendo le informazioni, in particolare un rilevamento più rapido e un'allerta precoce, rafforzando la ricerca e garantendo il flusso delle merci nelle catene di approvvigionamento globali". Kyiriakides ha quindi ribadito il "pieno sostegno" dell'Ue a un "accordo internazionale sulla preparazione e risposta alle pandemie", raccomandando di includervi "disposizioni sulla resistenza antimicrobica".
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