BRUXELLES - "Oggi proponiamo una legislazione che permetterà all'Europa di essere all'avanguardia nella lotta contro le violenze sessuali online. Il Consiglio d'Europa di dice che un bambino su cinque è vittima di abusi sessuali e solo nel 2021 sono state postate online 85 milioni tra immagini e video che mostrano questi abusi. Non stiamo proteggendo i nostri bambini e non possiamo continuare. Agli autori di questi crimini dico: l'Europa vi darà la caccia". Lo ha detto Ylva Johansson, Commissario europeo per gli Affari interni, presentando il pacchetto sui diritti dei minori e sul contrasto agli abusi sessuali su internet.
Il pacchetto rappresenta il "braccio digitale" della strategia Ue sulla protezione dei diritti dei bambini. "L'attuale sistema basato sull'individuazione e la segnalazione volontaria da parte delle aziende si è dimostrato insufficiente a proteggere adeguatamente i minori e, in ogni caso, non sarà più possibile una volta scaduta la soluzione provvisoria attualmente in vigore", nota la Commissione. "Fino al 95% di tutte le segnalazioni di abusi sessuali su minori ricevute nel 2020 provenivano da una sola azienda, nonostante sia chiaramente dimostrato che il problema non esiste solo su una piattaforma", si legge in una nota. Per contrastare questa piaga, le nuove norme, se approvate, obbligheranno le compagnie digitali a "individuare", con sistemi analoghi a quelli già in uso per combattere lo spam e il malaware, "segnalare" e "rimuovere" il materiale pedopornografico presente nei loro servizi. I fornitori dovranno poi "valutare e mitigare" il rischio di abuso dei loro servizi e le misure adottate dovranno essere "proporzionate a tale rischio e soggette a solide condizioni e salvaguardie"
Al centro della proposta vi è la creazione di un Centro Europeo contro l'Abuso dei Minori, indipendente ma ospitato dall'Europol, con cui si coordinerà. "Gli Stati membri . si legge nel ddl europeo - dovranno designare le autorità nazionali incaricate di rivedere la valutazione del rischio. Se tali autorità stabiliscono che permane un rischio significativo, possono chiedere a un tribunale o a un'autorità nazionale indipendente di emettere un ordine di rilevamento per materiale noto o nuovo di abuso sessuale su minori o grooming". I fornitori dovranno poi "impiegare tecnologie che siano il meno invasive possibile per la privacy, in conformità con lo stato dell'arte del settore, e che limitino il più possibile il tasso di errore dei falsi positivi". "La quantità di materiale pedopornografico che circola sul web è stupefacente. E, vergognosamente, l'Europa è l'hub globale per la maggior parte di questo materiale", ha sottolineato Johansson.
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