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Patuanelli, ok al piano nazionale per la Pac entro luglio

'No a riduzione risorse Pac per finanziare il RePowerEU'

Patuanelli, ok al piano nazionale per la Pac entro luglio

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Sono convinto che il Piano strategico nazionale" per la nuova Politica agricola comune (Pac) "sarà concluso e approvato entro fine luglio dando certezze agli agricoltori italiani". E' quanto ha dichiarato il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli dopo aver incontrato il Commissario Ue Janusz Wojciechowski a Bruxelles.

Nel faccia a faccia, Patuanelli e Wojciechowski hanno parlato del piano nazionale italiano, in attesa del via libera di Bruxelles. "Dobbiamo essere pronti all'entrata in vigore della nuova Pac, il 1° gennaio 2023", ha precisato il ministro parlando ai giornalisti e ricordando che "oggi viviamo un'emergenza sotto gli occhi di tutti".

In questo scenario, ha aggiunto Patuanelli, "non concordo con chi dice di rivedere la Pac o le strategie Ue ma, come è stato fatto nel biennio 2021-22, potremmo pensare di slittare di un periodo di sei mesi o un anno per l'entrata in vigore della nuova Pac, non credo ci siano molti margini per ottenere questo risultato ma è quello che mi sentivo di proporre piuttosto che mettere in discussione gli obiettivi".

"Credo che il nostro pacchetto sulle misure energetiche" per l'agricoltura incluso nel Pnrr "sia tale da non consentirci una ulteriore riduzione delle risorse della Pac", ha detto poi Patuanelli, rispondendo a una domanda sulla possibilità di utilizzare parte del fondo di sviluppo rurale Ue per finanziare il piano RePower EU, Patuanelli ha ricordato che "le scelte fatte dall'Italia nel Pnrr per accompagnare la Pac" rendono "complicato ridurre ulteriormente le risorse destinate all'agricoltura", che "già viene da una riduzione delle risorse" sia per gli aiuti diretti che per lo sviluppo rurale.

"La soluzione vera", ha detto Patuanelli, sarebbe "un energy recovery plan, che stiamo chiedendo da tempo sia come governo che come forza politica, mi auguro che l'Europa voglia procedere su quel modello, serve debito comune per affrontare l'aumento dei costi dell'energia e per l'indipendenza energetica". 

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