BRUXELLES - "Quando un documento redatto o ricevuto dalla Commissione non contiene informazioni importanti, e/o è di breve durata, e/o non rientra nel campo di applicazione della direttiva, e/o non rientra nella sfera di competenza dell'istituzione, non soddisfa i criteri di registrazione e non viene quindi registrato. Questi documenti effimeri e di breve durata non sono conservati e, di conseguenza, non sono in possesso dell'istituzione".
E' questa la risposta che la Commissione Ue ha fornito alla richiesta di chiarimenti avanzata dall'Ombudsman europeo, Emily O'Reilly, relativamente al caso degli scambi di messaggi tra Ursula von der Leyen e l'ad di Pfizer Albert Bourla. Si tratta di sms che von der Leyen avrebbe scambiato con Bourla nell'ambito di una missione diplomatica per messa in campo ottenere i vaccini anti-Covid e ampiamente descritta in un articolo del New York Times dell'aprile 2021. A seguito dell'articolo il giornalista Alexander Fant ha chiesto accesso ai testi degli sms, ma gli è stato rifiutato.
Da qui l'indagine del Mediatore europeo, secondo il quale l'Ue non aveva fatto abbastanza, in ossequio al regolamento sulla trasparenza amministrativa, per fornire i testi richiesti. Ma nella risposta formulata dalla vice presidente della Commissione Vera Jourova, l'esecutivo europeo tiene il punto. "La Commissione ritiene di non aver trattato la richiesta in modo "ristretto" e "può confermare che la ricerca intrapresa dal Gabinetto del Presidente per i messaggi di testo pertinenti alla richiesta di accesso ai documenti non ha prodotto alcun risultato".
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