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L'Ue propone price cap dinamico e temporaneo sul gas

Patuanelli, la Commissione deve fare di più

Ue lancia indice di riferimento del Gnl alternativo al Ttf

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea propone di introdurre un price cap dinamico e temporaneo al gas "per evitare un'eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici". E' quanto si legge nella bozza del nuovo pacchetto di misure contro il caro energia che sarà presentato domani dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) "avrà il compito, sulla base delle relazioni presentate dalle autorità nazionali competenti, di coordinare l'applicazione di questo meccanismo in tutta l'Unione e di documentare le divergenze".

La proposta di un tetto dinamico "di emergenza" viene segnalata come "misura di ultima istanza" volta a "stabilire un prezzo dinamico massimo al quale le transazioni di gas naturale possono essere effettuate sui mercati spot Ttf a condizioni specifiche". Se attivata, potrà restare in vigore "per un periodo non superiore ai tre mesi". "Al fine di garantire l'assenza di effetti negativi - evidenzia Bruxelles -, la misura dovrebbe consentire scambi di gas fuori borsa, non pregiudicare la sicurezza dell'approvvigionamento di gas dell'Ue e i flussi intra-Ue, non comportare un aumento del consumo di gas e non pregiudicare la stabilità e il funzionamento ordinato dei mercati dei derivati energetici"

L'esecutivo europeo inoltre propone di sviluppare un nuovo indice di prezzo complementare per il Gnl, alternativo rispetto al Ttf di Amsterdam. Si legge nella bozza. L'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione tra i regolatori energetici (Acer) sarà incaricata di "raccogliere le informazioni necessarie per creare questo nuovo benchmark entro la fine del 2022" e "l'indice dovrebbe essere disponibile in tempo per la prossima stagione di riempimento" degli stoccaggi "all'inizio del 2023".

Bruxelles propone infine "di dotare l'Ue degli strumenti giuridici per l'acquisto congiunto di gas". La piattaforma comune dovrebbe "coordinare il riempimento" degli stock e prevede "una partecipazione obbligatoria degli Stati membri all'aggregazione della domanda per almeno il 15% del volume di riempimento dello stoccaggio". E' quanto si legge nella bozza della comunicazione sulle nuove misure per fronteggiare il caro energia che sarà presentata domani dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Davanti alla crisi energetica, oltre alla piattaforma di acquisti comuni, "la Commissione europea propone intese" di solidarietà "direttamente applicabili" a livello comunitario e tra i diversi Stati membri "in assenza" di accordi bilaterali tra loro, indica l'esecutivo Ue, che chiede di estendere "l'obbligo di fornire solidarietà agli Stati membri non collegati con gli impianti di Gnl". Questo, si evidenzia, "garantirà che saremo preparati e pronti ad agire nel caso in cui questi accordi saranno necessari". Bruxelles indica inoltre di stare esaminando "la necessità di ulteriori proposte" dedicate a quelle regioni d'Europa che "si trovano ad affrontare una crisi di approvvigionamento maggiore rispetto ad altre".

La Commissione conferma anche l'intenzione di modificare il suo quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di Stato per dare ai governi Ue più spazio per sostenere le loro imprese davanti al caro energia. Il quadro aggiornato prevede "maggiori opportunità per gli Stati membri di sostenere le imprese che ne hanno più bisogno, pur mantenendo condizioni di parità all'interno dell'Ue", evidenzia l'esecutivo Ue, assicurando che "tutte le richieste dei governi Ue" saranno trattate "in modo rapido e coerente" affinché "tutte gli interventi di aiuto raggiungano effettivamente le famiglie e le imprese".

Davanti alla crisi energetica, Bruxelles è "pronta, se necessario, a far scattare l'allerta Ue" per rendere obbligatorio il taglio del 15% dei consumi di gas già concordato, si evince ancora dalla bozza. La Commissione indica anche la possibilità di "proporre, se giustificata, una proroga del regolamento" sul taglio dei consumi, modificando "l'obiettivo di riduzione della domanda di gas".

Contro il caro energia la Commissione propone anche un uso flessibile, mirato e temporaneo, delle risorse dei Fondi di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo e dei fondi di Coesione nei programmi 2014-2020. La parte del Fesr sarebbe destinata a sostenere il capitale circolante delle piccole e medie imprese più esposte. Dal Fse arriverebbero misure a sostegno delle famiglie. Contro il rischio disoccupazione, poi, dai tre fondi potrebbero arrivare sostegni ai lavoratori, anche autonomi. Mentre altre risorse potrebbero venir liberate dal React Eu. Si ipotizzano anche cofinanziamenti del 100% agli Stati Ue, fino a un massimo complessivo di 5 miliardi per il 2023 da risorse del Fesr, Fse, Coesione e React-Eu, per interventi strutturali nelle politiche sostegno della produzione energia pulita ed efficienza energetica.

"La Commissione Europea deve fare di più per combattere il caro energia e dare una risposta unita per difendere le proprie aziende", ha detto il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli in Lussemburgo commentando le proposte dell'esecutivo Ue in vista del Consiglio Europeo. "Già a marzo in uno dei primi Consigli dopo l'inizio del conflitto in Ucraina avevo chiesto un recovery fund per l'energia, cosa che sul tavolo ancora non c'è, mentre sul price cap oggi sembra esserci qualche apertura ma molto limitata e temporalmente breve", ha aggiunto.

 

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