BRUXELLES - Tre giorni di tensioni, negoziati serrati e attacchi incrociati. Poi l'intesa al fotofinish: l'Ue è riuscita a mettere d'accordo Serbia e Kosovo intorno ad una proposta che scongiura una nuova escalation nella crisi delle targhe per veicoli che da mesi agita i rapporti tra Belgrado e Pristina. L'accordo è giunto nella notte al termine di una lunga riunione tra i capi negoziatori di Serbia e Kosovo, Petar Petkovic e Besnik Bislimi, mediata dal rappresentante speciale per il dialogo Pristina-Belgrado, Miroslav Lajcak.
"Abbiamo un accordo - ha scritto in un tweet l'alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell -. Sono molto lieto di annunciare che i capi negoziatori di Kosovo e Serbia con la mediazione dell'Ue hanno concordato misure per evitare un'ulteriore escalation e concentrarsi completamente sulla proposta sulla normalizzazione delle loro relazioni"."La Serbia smetterà di emettere targhe con le denominazioni delle città del Kosovo e il Kosovo cesserà ulteriori azioni relative alla reimmatricolazione dei veicoli", ha spiegato Borrell, annunciando di aver invitato "le parti nei prossimi giorni a discutere i prossimi passi". "Ringrazio" il rappresentante speciale Ue per il dialogo Belgrado - Pristina "Miroslav Lajcak e le parti per il duro lavoro".
Nei giorni scorsi il capo della diplomazia europea aveva convocato una riunione di emergenza con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, ed il premier kosovaro, Albin Kurti, per trovare una soluzione alla crisi delle targhe. La riunione, tenutasi lunedì scorso, si era conclusa con un nulla di fatto. Sotto pressione di Washington, Pristina aveva poi rinviato di 48 ore la decisione di multare i cittadini che non sono in regola con l'obbligo di reimmatricolazione delle auto con targa serba, in vigore dal primo novembre. Le multe sarebbero dovute scattare oggi.
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