BRUXELLES - Limite massimo a 10mila euro per i pagamenti in contanti in tutta la Ue. E' uno dei punti che i Consiglio dell'Ue ha concordato nella posizione negoziale sul regolamento antiriciclaggio (Aml) e la nuova direttiva (Amld6), recependo l'indicazione giunta a luglio dalla Commissione. Si prevedono poi misure di verifica della clientela per gli operatori sulle criptovalute quando effettuano transazioni oltre i 1.000 euro. Regole anche per quanti commerciano in metalli preziosi, pietre preziose e beni culturali, così come gioiellieri, gli orologiai e gli orafi.
Il regolamento antiriciclaggio e la nuova direttiva, insieme alla proposta sul regolamento sul trasferimento di fondi, su cui è già stato raggiunto un accordo con il Parlamento europeo, costituiranno il nuovo regolamento antiriciclaggio dell'Ue una volta adottato, ricorda il Consiglio. "I terroristi e coloro che li finanziano non sono i benvenuti in Europa - ha segnalato in una nota il ministro delle finanze della Repubblica ceca Zbynek Stanjura (alla presidenza Ue).
Per riciclare il denaro sporco, gli individui e le organizzazioni criminali hanno dovuto cercare scappatoie nelle nostre regole esistenti che sono già piuttosto rigide. Ma la nostra intenzione è di colmare ulteriormente queste scappatoie e applicare regole ancora più severe in tutti gli Stati membri dell'Ue. Diventeranno impossibili pagamenti in contanti di importo superiore a 10mila euro.
Cercare di rimanere anonimi quando si acquistano o vendono cripto-asset diventerà molto più difficile. Nascondersi dietro più livelli di proprietà delle società non funzionerà. Diventerà persino difficile riciclare denaro sporco tramite gioiellieri o orafi". Come già proposto dalla Commissione anche il Consiglio prevede che i paesi terzi nell'elenco del gruppo di azione finanziaria internazionale (Financial Action Task Force, Fatf, ente normativo internazionale in materia di antiriciclaggio) saranno inclusi anche nell'elenco dell'Ue.
Nella sua posizione, il Consiglio ha deciso poi di rendere più trasparenti le norme sulla titolarità effettiva e di armonizzarle maggiormente. In particolare, il Consiglio chiarisce che la titolarità effettiva si basa su due componenti, proprietà e controllo, che devono essere analizzate per valutare le modalità di esercizio del controllo su una persona giuridica e per identificare tutte le persone fisiche che ne sono i titolari effettivi entità legale.
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