ROMA - "Una campagna tendenziosa che prende di mira il Marocco e che ha come atto finale l'adozione della risoluzione del 19 gennaio scorso, a favore dei giornalisti". Le due Camere del parlamento marocchino, riunite stamane, scelgono il muro contro muro con il Parlamento europeo. E decidono di riconsiderare i rapporti con l'Ue. Una seduta tesa e animata, quella di stamane, con interventi di tutti gli schieramenti politici per mettere nero su bianco il disappunto verso la risoluzione dell'Eurocamera che 'invita le autorità marocchine al rispetto della libertà dei media e a garantire processi equi ai giornalisti imprigionati'. I tre casi di Omar Radi, Souleiman Raissouni e Taoufik Bouachrine, giornalisti arrestati di cui sono in corso i processi, hanno destato l'attenzione dell'Aula di Strasburgo che ne ha chiesto anche l'immediato rilascio. A Rabat la reazione non si è fatta attendere.
"Il Parlamento marocchino prende nota con grande stupore e profonda costernazione di questa risoluzione che nuoce gravemente al capitale di fiducia tra le due istituzioni legislative, e mina profondamente ai risultati positivi del lavoro in comune di numerosi decenni". Rabat crede che il Parlamento europeo "si sia lasciato trascinare da alcuni circoli ostili al suo interno, in una campagna di false accuse rivolte a un interlocutore tradizionale e credibile, che svolge ruoli di primo piano nella tutela dei diritti e delle libertà, e nella difesa delle e la pace e la sicurezza internazionali".
Per questo, il Parlamento del Regno del Marocco, tutte le componenti riunite, "denuncia vigorosamente i tentativi ostili di minare gli interessi del Marocco" e "di offuscare la sua immagine, nonché le profonde e storiche relazioni che legano il Marocco e l'Unione europea; relazioni che si fondano su un fondamento di valori condivisi e interessi comuni".
Nel duro comunicato, il Parlamento marocchino spiega che inoltre che questa risoluzione dell'Eurocamera costituisca "un inammissibile superamento delle sue prerogative e attribuzioni e un inaccettabile attacco alla sovranità, alla dignità e all'indipendenza delle istituzioni giudiziarie del Marocco". Ne consegue, sempre secondo il comunicato, che l'atto di Strasburgo abbia "consapevolmente eluso tutti i meccanismi istituzionali di dialogo e coordinamento, che erano stati creati proprio per servire da cornice per il dialogo e il dibattito franco e inclusivo, all'altezza del partenariato e del rispetto reciproco".
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