BRUXELLES - "Tra il 2009 e il 2019, la spesa in ricerca e sviluppo in Italia è cresciuta fino a raggiungere l'1,5 per cento del Pil. E, tuttavia, restiamo sotto la media della zona euro, che è del 2,3 per cento del Pil.
"A livello europeo, l'Italia è penultima per la quota di laureati tra i giovani. Abbiamo poi tra i giovani molte più donne laureate rispetto agli uomini, ma un tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa. Abbiamo, infine, il record di giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet. L'Italia ha dunque un enorme potenziale inespresso che dobbiamo cercare di liberare. Con le risorse comuni messe a disposizione da Next Generation Eu, l'Italia ha, dopo tanto tempo, lo spazio di bilancio per colmare questi ritardi", ha spiegato Gentiloni. E il commissario europeo ha quindi sottolineato: "per questo, oltre che per tutti gli altri aspetti ricompresi nel piano, portare avanti con decisione il Pnrr da qui fino al 2026 deve essere la priorità numero uno di un Paese che guarda ai giovani e scommette sul futuro."
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