BRUXELLES - "È stato avviato un procedimento giudiziario per abolire le condizioni restrittive" disposte la scorsa settimana per l'ex vicepresidente dell'Eurocamera, Eva Kaili, "in particolare il divieto di uscire dal Paese, poiché desidera partecipare alle sessioni plenarie del Parlamento europeo a Strasburgo". Lo dichiarano Sven Mary e Michalis Dimitrakopoulos, i legali della politica ellenica rilasciata il 25 maggio con condizioni dopo oltre quattro mesi di carcere e un mese ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto Qatargate.
I due difensori riferiscono che "per ordinanza del giudice istruttore, il compagno" di Kaili, l'assistente parlamentare "Francesco Giorgi", anch'egli posto in custodia cautelare lo scorso 9 dicembre e rilasciato a inizio maggio con condizioni - dopo il carcere e i domiciliari -, "è stato autorizzato ad vivere nella comune abitazione". Con la fine della detenzione preventiva, l'ex vicepresidente del Parlamento europeo era attesa in questi giorni in Aula nel corso della plenaria a Bruxelles. "Kaili non ha partecipato alla seduta odierna per un problema personale, nei prossimi giorni tornerà alle sue funzioni", precisano i legali.
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