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La presidenza spagnola dell'Ue: guidare il Consiglio durante la corsa alle elezioni

Il voto anticipato nel Paese complica i piani di Madrid

La presidenza spagnola dell'Ue: guidare il Consiglio durante la corsa alle elezioni

Redazione Ansa

Madrid si troverà ad assumere la presidenza del Consiglio dell’Ue il 1 luglio, subentrando a Stoccolma. Si tratta dell'ultima presidenza a pieno regime prima delle elezioni europee nella primavera del 2024. Un arco di tempo che solitamente viene impiegato per chiudere i dossier in sospeso prima di andare alle urne. D’altra parte, il voto anticipato in Spagna il 23 luglio e la possibile svolta a destra che i sondaggi lasciano presagire potrebbero influire sul processo decisionale a Bruxelles nella seconda metà del 2023.

 

Reindustrializzazione, transizione verde, rafforzamento della giustizia sociale e unità dell'Ue sono le quattro priorità all'ordine del giorno della presidenza spagnola. “Promuoveremo la reindustrializzazione e la digitalizzazione dell'Europa. Faremo progressi decisivi nella transizione ecologica. Renderemo l'economia più prospera, ma anche più giusta, e rafforzeremo l'unità europea con nuovi strumenti e nuovi accordi”, ha dichiarato Sánchez a Madrid, presentando il programma della presidenza. 

 

Il premier spagnolo, inoltre, ha auspicato la finalizzazione del nuovo patto dell'Ue sulla migrazione e l'asilo. Il Consiglio e il Parlamento europeo dovranno ora raggiungere un accordo, caldeggiato da Madrid, per ottenere il ricollocamento dei migranti. “Abbiamo sempre detto che l'Ue non può essere divisa, siamo tutti vittime di queste crisi. La Spagna ha sempre detto che occorre rafforzare la dimensione esterna del fenomeno e la cooperazione con i Paesi di transito e di origine”, ha aggiunto Sánchez.

 

Un altro obiettivo importante cui punta Madrid è la creazione di una tassazione minima delle società in tutta l'Ue per porre fine "una volta per tutte all'evasione fiscale da parte di grandi patrimoni e grandi società". Secondo il primo ministro spagnolo, l'evasione fiscale costa all'Ue l’1,5% del Pil annuo, la stessa cifra, ha affermato, che viene investita in alloggi sociali e ambiente.

 

Altri temi chiave per la presidenza spagnola dell'Ue saranno la riforma del mercato dell'energia, la revisione delle regole fiscali nel Patto di stabilità e crescita e il continuo sostegno all’Ucraina.

 

Elezioni anticipate in Spagna

Sánchez ha sminuito il voto in Spagna durante la presidenza del Consiglio dell'Ue. “Non è la prima volta che si tengono elezioni durante la presidenza di turno, ci sono stati anche cambi di governo durante la presidenza”, ha detto Sánchez.

 

Alla luce dei sondaggi che suggeriscono un futuro governo di destra, il premier ha ricordato che il ruolo del suo governo “non è imporre dossier o dibattiti europei, ma orientare quelli esistenti prima della fine del semestre”.

 

Sánchez ha indetto le elezioni anticipate il 23 luglio dopo che il suo partito, il Partito socialista dei lavoratori (PSOE), aveva subito una pesante sconfitta alle elezioni locali di maggio. Questo è il secondo governo di Sánchez, primo ministro dal 2018.

 

Opportunità geopolitiche: Ue e America Latina

Sánchez punta a rafforzare i legami con l'America Latina. Il governo spagnolo ritiene che, negli ultimi tempi, l'Ue abbia voltato le spalle all'America Latina, nonostante entrambe le regioni condividano valori e principi. Come sottolineato al vertice iberoamericano di quest'anno, anche l'America Latina vede la presidenza spagnola dell'Ue come un'opportunità per legami più stretti.

 

In questo contesto, la Spagna proporrà una strategia comune per garantire la sicurezza economica e la leadership globale dell'Ue fino al 2030. L’obiettivo è promuovere dossier per favorire lo sviluppo di industrie e tecnologie strategiche in Europa e diversificare le relazioni commerciali, con particolare attenzione all'America Latina. Con il vertice Ue-Celac, che si terrà a Bruxelles a luglio, si intende concludere gli accordi commerciali in sospeso con Mercosur, Cile e Messico.

 

La presidenza spagnola, inoltre, ha annunciato che si adopererà per attrarre nuove imprese in Europa tra cambiamenti geopolitici, tecnologici e ambientali, elementi questi che Madrid vede come un'opportunità per ridurre l'eccessiva dipendenza dell'Ue dai paesi terzi in settori come energia, salute, digitale e agroalimentare.

 

Bulgaria: Schengen resta la massima priorità

L'adesione a Schengen continua a essere una delle massime priorità della Bulgaria. Sofia spera che la presidenza spagnola calendarizzi un nuovo voto entro ottobre. Lo scorso dicembre, durante la presidenza ceca, Austria e Paesi Bassi hanno bloccato l'adesione di Romania e Bulgaria all'area Schengen.

 

Da allora, Sofia ha ricevuto il sostegno dell'Ue per rafforzare le sue frontiere esterne e ha adottato le tanto attese riforme legislative in materia di sistema giudiziario e Stato di diritto. La Bulgaria spera quindi che l'imminente rapporto sullo stato di diritto della Commissione europea, che sarà pubblicato a luglio, possa dare ulteriore slancio all'allargamento di Schengen.

 

La nuova vice premier bulgara, futuro capo del governo ed ex commissaria europea, Mariya Gabriel, si è detta ottimista sul fatto che il rapporto sarebbe stato positivo e ha dichiarato di aspettarsi la revoca del meccanismo di cooperazione e verifica per la Bulgaria, introdotto nel 2007.

 

L'allargamento dell'Ue nei Balcani occidentali

Durante una visita in Slovenia a metà febbraio, Sánchez e il primo ministro sloveno Robert Golob hanno sottolineato il proprio sostegno all'Ucraina, nonché l'importanza di affrontare le sfide energetiche e una risposta europea unita alla migrazione. I due leader hanno inoltre discusso la politica di allargamento dell'Ue, con particolare riguardo ai Balcani occidentali.

 

“Ci aspettiamo che la questione dell'allargamento dell'Ue sia all'ordine del giorno della presidenza spagnola. Sosteniamo la decisione di concedere lo status di candidato all'Ue a Ucraina e Moldavia, ma ci aspettiamo anche che la regione dei Balcani occidentali mantenga un posto centrale nella politica di allargamento dell'Ue", ha affermato Miloš Todorović del ministero degli Esteri serbo, aggiungendo che la Serbia accoglie con favore la presidenza spagnola e auspica ulteriori progressi nei negoziati di adesione.

 

Trio presidenziale

La presidenza spagnola darà il via al nuovo trio, composto anche da Belgio e Ungheria, che assumeranno la presidenza rispettivamente nella prima e nella seconda metà del 2024. Il trio presidenziale definisce obiettivi a lungo termine e predispone un programma congiunto dei principali dossier che il Consiglio affronterà in un periodo di 18 mesi. Sulla base di tale programma, tutti e tre i paesi stanno preparando i propri programmi dettagliati.

 

È la quinta volta che la Spagna detiene la presidenza di turno da quando il paese è diventato membro nel 1986. Il debutto risale al 1989. È stato di nuovo il turno di Madrid nel 1995, 2002 e 2010. Nella seconda metà di quest'anno, la Spagna organizzerà 21 incontri informali sul proprio territorio, ciascuno in una città diversa. In ottobre è prevista a Granada una riunione dei capi di Stato o di governo dell'Ue.

 

Resta da vedere come andranno le elezioni anticipate del 23 luglio e se il premier Sánchez saprà guidare l'Europa in questi sei mesi cruciali per chiudere i dossier in vista delle elezioni europee.

 

Questo articolo è stato realizzato con i contributi di ANSA, BTA, EFE, Europa Press, HINA, STA, Tanjug nell'ambito del progetto della European Newsroom. 

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