BRUXELLES - Già questa mattina, la premier Elisabeth Borne ha riunito a principali ministri per fare il punto della situazione. Macron, dal canto suo, ha lasciato il vertice europeo a Bruxelles annullando la sua conferenza stampa finale per rientrare a Parigi dove lo attende alle 13 un vertice di crisi, convocata dopo la terza notte di violenze in Francia a seguito della morte del diciassettenne Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto.
Diversi ministri, si apprende, sono favorevoli ad instaurare lo stato d'emergenza, chiesto finora dai leader dei partiti di destra ed estrema destra. "Tutte le ipotesi" sono sul tappeto per ripristinare "l'ordine repubblicano", compreso lo stato d'emergenza, ha annunciato la Borne. Lo stato d'emergenza, in Francia, consente alle autorità amministrative di adottare misure eccezionali come - ad esempio - il divieto di circolare. Fu adottato nel novembre 2005 dopo 10 giorni di rivolta nelle banlieue, scatenate dalla morte di due adolescenti, folgorati in una cabina elettrica in cui si erano nascosti per sfuggire alla polizia.
Il presidente è stato "pienamente informato degli eventi", ha fatto sapere uno dei consiglieri di Macron a margine dei lavori del vertice Ue. Secondo quanto riferito dalla delegazione francese, al tavolo dei leader la posizione di Parigi sarà rappresentata per il resto della giornata di lavori dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.
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