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Ue, 'la stretta di Pechino sui chip minaccia la sicurezza'

Portavoce: 'La Cina rispetti gli obblighi internazionali'

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Redazione Ansa

BRUXELLES, 04 LUG - L'Ue "è preoccupata che le restrizioni all'export" imposte dalla Cina sul gallio e il germanio, due elementi rari necessari alla produzione dei chip, "non siano correlate alla necessità di proteggere la pace globale, la stabilità e l'attuazione degli obblighi di non proliferazione della Cina derivanti dai trattati internazionali". Così una portavoce della Commissione europea durante il briefing quotidiano con la stampa. "Chiediamo alla Cina di adottare un approccio che preveda restrizioni e controlli all'export basati su chiare considerazioni di sicurezza, in linea con le regole del Wto", ha aggiunto la portavoce.

L'esecutivo comunitario, ha indicato la portavoce Ue, "sta attualmente lavorando a un'analisi dettagliata delle misure annunciate" da Pechino "e del loro potenziale impatto sulle catene di approvvigionamento globali e sull'industria europea". Sulla base di questo esame, Bruxelles si riserva valutare "i prossimi passi" e "le prossime azioni nel contesto" giuridico "dell'Organizzazione mondiale del commercio". Entrambi i materiali, gallio e germanio, "sono qualificati nella nostra legislazione sia come materie prime critiche che strategiche", ha evidenziato ancora la portavoce, indicando che si tratta di elementi rari "essenziali per l'industria europea", soprattutto nei settori strategici impegnati "verso la transizione verde e digitale".

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