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Von der Leyen: "La pace per l'Ucraina solo nel rispetto del diritto"

La presidente della Commissione ricevi il premio "Pace globale e libertà"

Von der Leyen: "La pace per l'Ucraina solo nel rispetto del diritto"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "L'Ucraina non sta combattendo solo per la propria libertà, ma per la libertà di ogni Paese, perché questo è il principio della Carta delle Nazioni Unite: nessuno vuole la pace più del popolo ucraino, ma una pace duratura può essere costruita solo sulle fondamenta del diritto internazionale". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a New York, dove ha ritirato a nome dell'esecutivo europeo il premio per la Pace globale e la libertà.

"Vogliamo un'Ucraina indipendente, all'interno dei suoi confini internazionali riconosciuti, in cui le responsabilità per i crimini di guerra siano state soddisfatte e con garanzie di sicurezza, in modo che gli ucraini possano essere liberi dalla paura: questo è il cuore della formula di pace del presidente Zelensky", ha continuato von der Leyen, citando "un'altra ragione" per cui questa guerra dimostra il profondo legame tra pace e Stato di diritto. "Gli ucraini hanno fatto una scelta chiara per lo Stato di diritto e la democrazia, vogliono entrare nell'Unione europea e ciò significa riforme profonde e strutturali dall'indipendenza del sistema giudiziario alla lotta alla corruzione, dai diritti delle minoranze alla libertà dei media: è sorprendente vedere con quanta velocità e determinazione l'Ucraina stia attuando queste riforme nonostante la guerra", ha sottolineato.

"Mio padre aveva 15 anni quando finì la Seconda Guerra Mondiale, la sua generazione era cresciuta circondata dall'illegalità, dalla devastazione e dalla negazione della dignità umana: il suo Paese aveva portato morte e distruzione al mondo intero e intorno a lui c'erano solo vergogna e disperazione", ha spiegato.

Poi "nacque l'idea europea", ha continuato von der Leyen nel suo racconto aggiungendo che grazie a quel progetto suo padre "fu travolto dal potere della riconciliazione e dello stato di diritto: nel 1957 assistette alla fondazione della Comunità economica europea, che all'epoca contava solo sei membri".

"Dedicò tutta la sua vita a servire l'idea europea e quando è scomparso nel 2014, l'Unione europea era cresciuta fino a diventare un'Unione a 28", ha detto durante la cerimonia di consegna del premio. "Nazismo e fascismo furono sconfitti, la storia della nostra Unione è una storia di democrazie, giovani e vecchie, che si rafforzano insieme: è la storia della Germania e dell'Italia dopo la guerra, del percorso di Spagna, Portogallo e Grecia dalla dittatura alla democrazia, della rinascita democratica dopo la caduta della cortina di ferro", ha sottolineato.

Il prossimo capitolo di questa storia "viene scritto oggi" in Ucraina, Moldavia e Georgia, così come nei Balcani occidentali, ha dichiarato parlando della promessa dell'Europa: un continente unito, dove tutti sono uguali davanti alla legge, con libertà e democrazia per tutti".

"Ma che cosa significa per gli europei di oggi costruire la pace attraverso lo stato di diritto? Qual è la missione dell'Europa in questa nuova e turbolenta era della storia del mondo? È questa la domanda che vorrei affrontare oggi", ha proseguito. "La prima parte della risposta ha ancora a che fare con la Carta delle Nazioni Unite e la pace globale".

"La Russia ha riportato la guerra nel nostro continente: non solo sta commettendo crimini indicibili con città rase al suolo, bambini strappati alle loro famiglie e civili uccisi a sangue freddo: questa guerra va anche contro le fondamenta stesse delle Nazioni Unite, sta prendendo di mira l'idea stessa di un ordine mondiale basato sul diritto internazionale, in cui tutti i Paesi sovrani hanno uguali diritti e tutti i Paesi devono astenersi dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato", ha sottolineato.

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