BRUXELLES - A quanto apprende l'ANSA la riunione degli ambasciatori dei 27 in Ue (Coreper) non ha raggiunto un'intesa sul regolamento per le situazioni di crisi in materia di migrazione e asilo, ultimo tassello del nuovo Patto sui migranti siglato l'8 giugno dai ministri dell'Interno. L'intesa avrebbe permesso l'approdo al trilogo - ovvero al negoziato con il Pe - del regolamento, assieme alle altre misure previste dal Patto.
La presidenza spagnola aveva avanzato una proposta di mediazione: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Austria hanno annunciato la loro contrarietà, Germania, Slovacchia e Olanda la loro astensione. Il quorum, quindi, non sarebbe stato raggiunto.
Il regolamento sulle situazioni di crisi nel campo della migrazione e dell'asilo è stato proposto dalla Commissione nel settembre del 2020 e prevede misure di flessibilità (ad esempio nelle procedure di frontiera) e di solidarietà a favore di Paesi alle prese con "situazioni eccezionali di afflusso massiccio e arrivo irregolare di cittadini di Paesi terzi o apolidi in uno Stato membro, che creano un rischio per il funzionamento del sistema europeo comune di asilo (Ceas)" o in caso di "situazioni di forza maggiore nel settore dell'asilo e della migrazione all'interno dell'Ue".
Il regolamento, nel corso del suo iter e complice la guerra ibrida innescata dalla Bielorussia attraverso l'invio massiccio di migranti verso i confini dell'Ue, si è concentrato sulle situazioni di strumentalizzazione dei migranti.
E proprio su questo punto, a quanto si apprende, sono emerse le divisioni tra il fronte del Paesi dell'Est, particolarmente attento al fenomeno della strumentalizzazione dei migranti con la guerra in Ucraina in corso, e un fronte più prudente sulla concessione della flessibilità nelle procedure di richiesta d'asilo. Berlino, L'Aja e Bratislava, infatti, hanno espresso riserve sul rischio che gli standard per i richiedenti asilo sarebbero stati abbassati dal regolamento. Il fronte dei Paesi, Italia inclusa, si era invece detto sostanzialmente a favore della proposta di mediazione della presidenza spagnola.
"Siamo piuttosto delusi, visto che abbiamo lavorato duramente questo mese per avere un testo di compromesso di modo da poter iniziare i negoziati con il Parlamento europeo", ha spiegato un alto funzionario Ue in merito alla mancata intesa. "Torneremo sul dossier all'inizio di settembre, pronti a impegnarci nuovamente" per un compromesso, ha spiegato.
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