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'Le condizioni di Bazoum peggiorano, rilasciarlo subito'

Borrell: 'Ci associamo alle sue parole su democrazia e libertà'

Borrell: "Sosteniamo la reazione di Ecowas al colpo di stato in Niger"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "L'Unione europea chiede l'immediato rilascio del presidente" nigerino Mohamed Bazoum, destituito da un golpe, "le cui condizioni di detenzione sono sempre più preoccupanti". Lo scrive in un tweet l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell. "In questa festa nazionale, i nostri pensieri sono con la gente di Niger. L'Ue si associa alle parole del presidente Bazoum: 'Le conquiste faticosamente ottenute saranno salvaguardate. Ci penseranno tutti i nigerini che amano la democrazia e la libertà'".

"A seguito dei recenti avvenimenti, la Francia ha chiesto assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell'Ue per sostenere il rimpatrio di cittadini dell'Ue in Niger. L'Ue sostiene il rimpatrio dei cittadini". Lo comunica la Commissione europea in una nota. "La Francia ha ora offerto quattro aerei per gli sforzi di rimpatrio da Niamey a Parigi. Due voli sono già arrivati ;;in Francia, rimpatriando circa 500 persone. Altri voli sono in preparazione. Il meccanismo Ue finanzierà il 75% dei costi di trasporto", evidenzia l'esecutivo Ue.

"Seguiamo la situazione" in Niger "minuto per minuto. L'Ue ha deciso di offrire al suo personale la possibilità di lasciare Niamey su base volontaria, ma per il momento non prendiamo la decisione di evacuare formalmente il nostro staff", ha detto ieri la portavoce dell'Ue per la politica estera, Nabila Massrali. "La decisione sarà tenuta costantemente sotto controllo", ha aggiunto la portavoce, indicando che la sicurezza dello staff Ue e dei cittadini europei in Niger "è la priorità essenziale".

"Non commentiamo le dichiarazioni di Mali e Burkina Faso" ha spiegato la posrtavoce riferendosi al comunicato congiunto nel quale i governi di Bamako e Ouagadougou avvertivano che qualsiasi intervento militare in Niger per riportare al potere il presidente Mohamed Bazoum, destituito da un golpe, sarebbe considerato "una dichiarazione di guerra" contro di loro. "La nostra reazione e posizione politica è estremamente chiara: condanniamo fermamente il colpo di stato in Niger, rappresenta una minaccia per la stabilità e democrazia in Niger, chiediamo l'immediata liberazione del presidente Bazoum e della sua famiglia ed entourage, e supportiamo fortemente la posizione dell'Ecowas", ha sottolineato la portavoce.

"Il Niger è un importante fornitore di uranio per i nostri Paesi membri", ma dopo lo stop alle esportazioni all'Occidente disposto dai golpisti "non vi è alcun rischio" per le scorte in Ue. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Adalbert Jahnz, parlando ai giornalisti. "La gran parte dell'uranio naturale importato dal Niger nell'Ue viene arricchito in Francia e una parte in Spagna, ma l'uranio arricchito può poi essere usato in altri Paesi membri", ha spiegato il portavoce. In Ue, ha precisato, "sono presenti scorte a sufficienza per far fronte a qualsiasi rischio di approvvigionamento nel breve periodo e per il medio e lungo termine ci sono abbastanza depositi nel mercato globale per coprire le necessità europee".

"L'Ue sostiene tutte le misure adottate da Ecowas come reazione al colpo di Stato avvenuto in Niger e le appoggerà rapidamente e con decisione", ha affermato ieri in un tweet l'Alto rappresentante Ue Jesep Borrell esprime la posizione dell'Unione rispetto alle decisioni prese in merito alla situazione in Niger dall'organizzazione che rappresenta 15 Paesi dell'Africa occidentale. "E' importante che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni - ha aggiunto Borrell - venga rispettata".

"L'Ue e il Niger condividono profondi legami sviluppatisi nel corso di decenni. L'attacco inaccettabile al governo democraticamente eletto mette a rischio questi legami". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Sostengo le decisioni dell'Ecowas e il suo ruolo attivo per un rapido ritorno al suo posto del presidente Bazoum", aggiunge von der Leyen.

Nella mattinata di giovedì 27 luglio i militari che hanno attaccato il regime del presidente nigerino Mohamed Bazoum hanno annunciato la sospensione di "tutte le istituzioni", la chiusura delle "frontiere aeree e terrestri" e l'istituzione del "coprifuoco" dalle 22 alle 5 ora locale.

Il ministro degli Esteri e premier ad interim del governo del Niger, Hassoumi Massoudou, ha respinto il colpo di Stato militare, affermando che il suo governo rappresenta "le autorità legittime e legali" del Paese. "Il potere legale e legittimo è quello esercitato dal presidente eletto del Niger, Mohamed Bazoum", ha affermato Massoudou in un'intervista a France 24. Bazoum è "in buona salute" ed è attualmente tenuto prigioniero dai militari golpisti presso la presidenza di Niamey, ha aggiunto

Il capo di stato maggiore dell'esercito del Niger da parte sua ha annunciato di "sottoscrivere la dichiarazione" dei golpisti. "Il comando militare delle Forze armate nigerine (Fan)" ha "deciso di sottoscrivere la dichiarazione delle Forze di difesa e sicurezza", si legge in un comunicato firmato dal capo di Stato maggiore delle forze armate del Niger, generale Abdou Sidikou Issa, al fine di "evitare uno scontro mortale tra le diverse forze". Il generale sottoscrive così la dichiarazione" dei soldati golpisti, letta mercoledì sera alla televisione nazionale, che pone "fine al regime" del presidente Mohamed Bazoum, sequestrato dai membri della guardia presidenziale che hanno circondato la sua residenza.

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