BRUXELLES - La Commissione europea "monitora da molto da vicino la situazione" sul grano ucraino e intrattiene "contatti costanti" con Bulgaria, Polonia, Slovacchia Ungheria e Romania "per trovare una soluzione" e "garantire che il grano possa uscire dall'Ucraina". Lo ha detto una portavoce dell'esecutivo Ue rispondendo alle domande sulla richiesta dei Paesi dell'Est di prolungare oltre al 15 settembre le restrizioni in vigore per l'export di grano, mais, semi di colza e semi di girasole dall'Ucraina sul loro territorio.
"E' prematuro anticipare cosa accadrà dopo il 15 settembre. Siamo al corrente delle richieste della Polonia", che ha minacciato lo stop all'import del grano se non ci sarà una risposta Ue, ha fatto sapere la portavoce. A giugno Bruxelles aveva prorogato le misure adottate ad aprile, limitando a soli motivi di transito l'ingresso dei carichi nei cinque Paesi dell'Est alle prese con il crollo dei prezzi a causa dell'ingresso di cereali a dazio zero di Kiev e altri problemi in settori chiave come vino, prodotti lattiero-caseari, pollame, frutta e zucchero. "Abbiamo messo in atto queste misure il 2 maggio e il 6 giugno per darci il tempo di affrontare i problemi e trovare soluzioni", ha aggiunto.
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