BRUXELLES, 04 SET - L'etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie è "sostanzialmente ragionevole", ma va introdotta in modo "uniforme nell'intera Ue". Sono le conclusioni del Network dei Centri per le Politiche Europee (Cep) dopo aver analizzato il regime di etichettatura che dovrebbe entrare in vigore in Irlanda dal 2026. "Alla luce dei rischi sanitari, sociali ed economici dell'alcol, l'iniziativa irlandese dovrebbe essere attuata in tutta Europa", afferma il giurista e direttore scientifico del Cep di Roma, che ha condotto l'analisi insieme all'esperta di salute del Cep di Friburgo, Nathalja Nolen, e all'economista del Centro politiche europee di Parigi, Victor Warhem. Impedire all'Irlanda "di attuare i suoi regolamenti entro il 2026 è illusorio - è il parere degli esperti - soprattutto dopo l'approvazione della Commissione Ue". Così come è "molto improbabile che un giudice, sia dell'Omc che della Corte di Giustizia Europea, si pronunci contro tali provvedimenti". A questo punto, è la conclusione, "la linea d'azione più ragionevole" è "presentare una proposta legislativa che estenda la normativa irlandese all'intero mercato interno".
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