BRUXELLES - Si è conclusa la riunione tra i consiglieri per la sicurezza del Consiglio Ue, Armenia, Azerbaigian, i consiglieri diplomatici di Francia e Germania e l'inviato Ue per il Caucaso Meridionale Toivo Klaar sul Nagorno-Karabakh. "C'è stato un intenso scambio di opinioni tra i partecipanti sull'importanza di un possibile incontro tra i leader nel quadro del Terzo Vertice della Comunità Politica europea previsto per il 5 ottobre 2023 a Granada. I partecipanti hanno preso atto del comune interesse di Armenia e Azerbaigian a sfruttare l'eventuale incontro di Granada per proseguire gli sforzi di normalizzazione", spiega il Consiglio Ue.
"Sotto gli auspici del Presidente Michel, i suoi consiglieri diplomatici Simon Mordue e Magdalena Grono hanno ospitato un incontro tra il Segretario del Consiglio di sicurezza dell'Armenia Armen Grigoryan e il Consigliere per la politica estera del Presidente dell'Azerbaigian Hikmet Hajiyev, con la partecipazione dei Consiglieri diplomatici del Presidente francese Macron e del Cancelliere tedesco Scholz, Emmanuel Bonne e Jens Ploetner, nonché del Rappresentante speciale dell'Ue per il Caucaso meridionale.
Il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel si è unito ai partecipanti per un breve scambio. L'Ue ha invitato i partecipanti a scambiare opinioni sull'attuale situazione in loco e sulle varie iniziative volte a rispondere alle urgenti necessità della popolazione locale. L'Unione europea segue da vicino tutti questi sviluppi e si è impegnata ai massimi livelli per contribuire ad alleviare l'impatto delle ostilità sui civili.
In questo contesto, la scorsa settimana l'Ue ha ribadito la sua posizione sull'operazione militare dell'Azerbaigian", sottolinea la portavoce del Consiglio Ue dopo la riunione. "Sono necessarie azioni concrete e soluzioni di compromesso decisive su tutti i fronti del processo di normalizzazione. L'Ue ritiene che l'eventuale incontro di Granada dovrebbe servire sia a Yerevan che a Baku per ribadire pubblicamente il loro impegno nei confronti dell'integrità territoriale e della sovranità reciproca, in linea con gli accordi raggiunti in precedenza a Praga e a Bruxelles", spiega ancora la portavoce.
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