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C'è l'accordo tra i 27 sui migranti

Von der Leyen, 'ora Patto su migranti entro legislatura'

Fonti, 'Bruxelles tenta intesa su migranti, via il punto su Ong'

Redazione Ansa

BRUXELLES - C'è l'accordo tra i 27 sul testo chiave sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti. Lo annunciano fonti diplomatiche a Bruxelles.

La svolta sui migranti è avvenuta tra la tarda serata di ieri e la mattina di oggi e non si può escludere che sia stata possibile anche grazie ad un'interlocuzione tra Giorgia Meloni e Olaf Scholz. Fonti qualificate vicine al dossier, senza dire di più, spiegano infatti che l'intesa "è frutto dell'accordo politico" al più alto livello. Ed è un'intesa che, a quanto emerge dal testo concordato alla riunione dei rappresentanti permanenti dei 27, ha visto stralciare dalla proposta iniziale sul regolamento sulle crisi il punto sulle Ong, ovvero sulla loro esclusione dalla situazione sulla strumentalizzazione della migrazione disciplinata dal testo. "L'abbiamo spuntata", sottolineano fonti italiane dopo l'intesa raggiunta a Bruxelles.

Sul testo, fino a pochi giorni fa la Germania aveva tenuto infatti il punto. Giovedì al Consiglio Affari Interni la ministra tedesca Nancy Feaser aveva parlato di linea rossa definendo la proposta spagnola che aveva portato sul fronte del sì sia la Germania sia l'Olanda, necessarie per la maggioranza qualificata. A quel punto l'Italia aveva chiesto un tempo supplementare di riflessione. Lo scontro tra Roma e Berlino sui finanziamenti alle Ong aveva poi indurito lo stallo, frutto anche delle tensioni, in tema di migrazione, tra Verdi e Spd all'interno del governo tedesco.

Nel compromesso della presidenza spagnola dell'Ue concordato dai Paesi membri sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie, il passaggio sulle Ong, al centro dei negoziati tra Roma e Berlino, pur restando è stato declassato nella sezione dei 'considerando' mentre prima figurava come un emendamento al testo. E' quanto emerge dal documento dell'intesa odierna di cui l'ANSA ha preso visione. Il punto riguarda l'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi. E' questa la modifica che ha permesso di sbloccare lo stallo.

Il passaggio che riguarda da vicino le Ong è così formulato: "Le operazioni di aiuto umanitario non dovrebbero essere considerate come strumentalizzazione dei migranti quando non vi è l'obiettivo di destabilizzare l'Unione o uno Stato membro". Rispetto alla versione precedente del testo, viene eliminato il riferimento agli "standard europei" necessari a classificare le operazioni di aiuto umanitario.

Nel suo insieme, il compromesso contempla l'attivazione di "tutte le misure necessarie" a sostenere "gli Stati membri che si trovano ad affrontare una situazione di crisi" o di "forza maggiore", inclusi "flussi straordinari di cittadini di Paesi terzi e apolidi" e le "situazioni di strumentalizzazione dei migranti da parte di un Paese terzo o di un attore non statale".

Allo scattare dello stato d'emergenza, le norme concordate consentono ai governi Ue "di ricorrere a strumenti giuridici per reagire rapidamente" alle crisi, applicando anche "un meccanismo di solidarietà obbligatorio" - che comprende anche i ricollocamenti - e "un'equa ripartizione delle responsabilità" tra i Ventisette. Al contempo è previsto "l'adeguamento delle norme sulle procedure di asilo e di rimpatrio".

"Accolgo con favore l'intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. E' un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Un portavoce del governo tedesco ha definito "una buona notizia" l'accordo raggiunto a Bruxelles sul regolamento delle crisi del Patto Ue sui migranti che avvicina di "un buon tratto" il varo della riforma sull'asilo da parte del parlamento europeo. La dichiarazione è stata fatta durante la conferenza stampa governativa del mercoledì a Berlino.

"Gli ultimi giorni e le ultime ore hanno dimostrato quanto sia importante lottare fino all'ultimo minuto per gli interessi tedeschi ed europei. È importante che i negoziati con il Parlamento europeo sul sistema europeo di asilo possano ora proseguire rapidamente". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock dopo l'annuncio dell'intesa raggiunta. "Abbiamo lottato duramente e con successo a Bruxelles per garantire che gli standard umanitari minimi non venissero indeboliti", ha aggiunto la ministra dei Verdi.

"In caso di crisi la solidarietà tra gli Stati membri è obbligatoria" e questo rappresenta "un passo avanti comune", ha spiegato Baerbock. "Con i nostri sforzi" nei negoziati "abbiamo fatto in modo che le disposizioni" d'emergenza "possano essere invocate solo in casi molto fondati", ha precisato la ministra.

Il regolamento della gestione delle crisi "non fermerà la migrazione, ma la impone agli Stati membri". Così il viceministro degli Interni ungherese, Rétvári, che ha accusato Bruxelles di aver "forzato il testo finale" permettendo agli Stati membri di "discutere la normativa solo pochi minuti prima del voto". "Pertanto - ha aggiunto - il dibattito su questo tema critico è durato solo 13 minuti".

Rétvári ha inoltre accusato Bruxelles di aver "aggirato il processo decisionale" per il via libera del regolamento. Seppure sia necessaria la maggioranza qualificata, Budapest, insieme a Varsavia, sostiene che l'accordo richieda il consenso di tutti gli Stati membri sulla base di un principio stabilito dai leader europei in passato.

"E' emerso chiaramente che Bruxelles vuole avere il potere incontrollato di decidere quando, dove e quanti migranti distribuire se si verifica un'ondata improvvisa in uno Stato membro" ha aggiunto, ribadendo il rifiuto del governo di Viktor Orban di "quote obbligatorie" e "ghetti per i migranti". Durante la riunione degli ambasciatori dei 27 di oggi Ungheria e Polonia hanno confermato la loro posizione contraria al testo del Patto sui migranti e l'asilo e la gestione delle crisi su cui è stata trovata un'intesa a maggioranza qualificata.

"L'accordo odierno degli Stati membri sulla regolamentazione delle crisi è un passo importante che sblocca una delle più grandi sfide della nostra generazione. Ora dobbiamo realizzare il patto su migrazione e asilo", ha scritto su X la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, commentando l'intesa tra i Ventisette.

"Abbiamo bisogno del patto e ne abbiamo bisogno ora, il tempo stringe dobbiamo chiederci per quanto tempo possiamo vivere in una casa costruita a metà". Così nel frattempo il commissario Ue Margaritis Schinas parlando all'Eurocamera in rappresentanza della Commissione durante il dibattito sulla Patto Migrazione e l'Asilo. "Ogni qualvolta che abbiamo dovuto affrontare il tema della migrazione abbiamo dovuto agire al contempo come architetti di un nuovo sistema per la migrazione e pompieri per far fronte a una incredibile e infinita serie di crisi alle nostre frontiere esterne", ha aggiunto Schinas.

"Il più grande 'pull factor' per la migrazione è la mancanza di un sistema europeo di migrazione e asilo", ha proseguito Schinas. "Se falliremo - ha aggiunto -, alimenteremo le false asserzioni dei nemici della democrazia come la disinformazione russa secondo cui l'Europa non saprebbe gestire la migrazione". "Abbiamo il più grande mercato interno, abbiamo una moneta unica, abbiamo tutto tranne un sistema di migrazione unico", ha spiegato il commissario.

Schinas ha poi ricordato come sia stata "migliorata l'intesa Ue-Tunisia specialmente nelle questioni relative al rispetto dei diritti umani". "Stiamo sostenendo l'Italia - ha sottolineato -, abbiamo incrementato la sorveglianza in mare sostenendo registrazione degli ingressi", ha spiegato. "Stiamo inoltre raggiungendo i Paesi di origine e transito per lavorare sulla riduzione delle partenze".

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