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Fonti Ue: "Gli aiuti militari a Kiev fermi, serve prima risolvere la questione bilancio"

Molti i leader contrari a impiegare risorse aggiuntive: "Ci sono ancora risorse non esaurite"

European Council meeting in Brussels

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'aiuto militare all'Ucraina ormai è legato al dibattito sull'integrazione del bilancio europeo. Lo precisa una fonte diplomatica all'ANSA. Se, infatti, c'è un'ampia maggioranza sulla necessità di dare 50 miliardi di euro a Kiev, i fondi per la migrazione e altre necessità non trovano altrettanto sostegno tra i leader e vorrebbero che la Commissione reperisse le risorse dal budget. Il cosiddetto piano Borell - ovvero una quota speciale per l'Ucraina all'interno dell'Epf (European Peace Facility) da 5 miliardi l'anno per quattro anni - è dunque nei fatti bloccato. "I soldi alla fine vengono dalle capitali, Francia e Germania spingono perché la questione del bilancio sia risolta per prima cosa", spiega la fonte.

"Quello che c'è sul tavolo non è accettabile per noi, l'obiettivo di continuare a sostenere l'Ucraina è giusto, ma come lo si finanzia?". Così il premier belga, Alexander De Croo, arrivando al vertice dei leader europei in merito alla proposta dell'esecutivo comunitario sulla revisione di bilancio. "Chiederei alla Commissione e alle altre istituzioni di esaminare i propri fondi e quelli che non vengono utilizzati appieno e di dare priorità alle spese, invece di chiedere agli Stati membri di versare contributi maggiori" ha spiegato.

Gli ha fatto eco il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "La mia convinzione è che le possibilità offerte dal dare priorità ai programmi di spesa del bilancio europeo non siano ancora state esaurite", ha detto al suo arrivo al vertice Ue. "Anche se i tempi sono già avanzati", la discussione tra i Ventisette sulla revisione del bilancio comunitario 2021-2027 "è ancora all'inizio e le posizioni che sono state formulate non sono tutte congruenti", ha spiegato Scholz, sottolineando che l'incontro tra i leader "è importante" per esprimere le proprie osservazioni "in modo chiaro".

La versione del premier olandese, Mark Rutte, non è differente. "Per noi le tre priorità sono: redistribuire, redistribuire e redistribuire" le risorse. "Se mi chiedessero dove dovrebbero andare i soldi per una nuova priorità, la mia risposta sarebbe: la migrazione", ha aggiunto parlando della revisione del bilancio comunitario 2021-2027.

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