BRUXELLES - "Penso che sia legittimo porsi questa domanda dopo aver visto le immagini, la sofferenza e lo sfollamento di oltre un milione di persone da tre settimane". Così il premier spagnolo Pedro Sanchez risponde alla domanda se Israele stia o meno violando il diritto internazionale con la sua risposta militare su Gaza.
"Era essenziale che l'Ue si accordasse su un messaggio chiaro per fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza il prima possibile e allo stesso tempo offrire una prospettiva di pace al conflitto, la Spagna ha concentrato i propri sforzi in modo costruttivo per raggiungere questo duplice obiettivo", ha detto ai giornalisti in conferenza stampa.
"Abbiamo insistito sulla necessità di evitare una catastrofe umanitaria di proporzioni senza precedenti nella Striscia di Gaza proteggendo la popolazione civile e, per fare ciò, è necessario che gli aiuti umanitari raggiungano urgentemente la Striscia attraverso corridoi umanitari e con l'utilizzo di pause umanitarie che consentano la consegna continua e rapida degli aiuti", ha spiegato Sanchez.
"Abbiamo inoltre sostenuto che non bastava rilanciare il processo di pace sulla base dei due Stati ma che era giunto il momento di offrire un nuovo orizzonte concreto attraverso la convocazione di una Conferenza internazionale di pace nella quale tutta la comunità internazionale e soprattutto quella europea si raduni per trovare una soluzione definitiva che consenta la coesistenza dei due Stati di Israele e Palestina in pace e sicurezza", ha aggiunto Sanchez.
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