La Commissione Ue proroga di 6 mesi alcune sezioni del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato contro il caro energia, messo in campo dopo la guerra in Ucraina. Slitta il periodo in cui dovranno terminare i sostegni consentiti agli Stati per coprire il prossimo periodo di riscaldamento invernale, dove viene anche previsto un aumento dei massimali. E sono prorogati al 30 giugno 2024 i tempi degli aiuti a compensazione del caro energia.
Non vengono invece prorogate oltre fine 2023 le misure sul sostegno alla liquidità con garanzie statali e prestiti agevolati per il sostegno della riduzione della domanda elettrica.
La decisione a Bruxelles sul quadro temporaneo sugli aiuti di Stato di crisi e transizione segue una consultazione inviata dall'esecutivo comunitario ai 27 il 6 novembre. Vengono prorogati in particolare di sei mesi e anche aumentati i massimali sugli aiuti relativi al riscaldamento invernale per il settore agricolo (da 250mila a 280mila euro), per la pesca e l'acquacultura (da 300mila a 335mila) e per tutti gli altri settori (da 2 milioni a 2,25 milioni).
Si prorogano al 30 giugno 2024 gli aiuti per gli alti costi dell'energia: la misura è quella che consente compensazioni parziali per le società, in particolare quelle energivore, rispetto ai costi eccezionali dei prezzi del gas e dell'elettricità. Le sezioni del quadro temporaneo che non vedono proroghe sono invece quelle del supporto di liquidità e la possibilità di concedere garanzie di stato e finanziamenti sovvenzionati alle utility per l'attività di negoziazione (oltre al 90%). Non sono coinvolte dalla nuova decisione, invece, le sezioni del quadro temporaneo relativo alla transizione verso l'economia a zero emissioni, che restano disponibili fino alla fine del 2025.
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