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Giorgetti, 'su Patto progressi, capito che c'è una guerra'

'Riconosciuto il fatto che non siamo in una situazione normale'

Giorgetti, 'su Patto progressi, capito che c'è una guerra'

Redazione Ansa

BRUXELLES, 08 DIC - "I progressi fatti testimoniano che c'è un riconoscimento del fatto che non siamo in una situazione normale, c'è una guerra in Europa. Riteniamo che le nuove regole fiscali devono essere coerenti con gli obiettivi definiti a livello europeo, in particolare con le sfide sul cambiamento climatico e con riferimento particolare alla difesa". Lo afferma il ministro Giancarlo Giorgetti in merito alla trattativa del Patto di stabilità a Bruxelles, in una dichiarazione scritta diffusa a margine dell'Ecofin.

Sulla riforma del Patto "abbiamo fatto dei progressi, ma non siamo all'accordo finale". "Condizioni speciali specifiche per un periodo transitorio devono essere assicurate". Deve esserci coerenza "tra le regole fiscali che proponiamo" e "gli obiettivi strategici, politici definiti a livello europeo", su "difesa e sicurezza e alla sfida di cambiamento climatico che dobbiamo affrontare supportando gli investimenti". "L'auspicio è quello ovviamente di arrivare a una conclusione quanto prima in un Ecofin straordinario prima della fine dell'anno", ha detto il ministro Giorgetti.

"La posizione dell'Italia è sempre la stessa, che viviamo delle circostanze eccezionale, che serve un periodo transitorio" per il rientro del debito e del deficit, "che ne tenga conto. E che debbano essere tenuti in conto le finalità strategiche che l'Ue si è data in termini di sicurezza, ambientali, energetici e digitali".

"Abbiamo sempre accettato delle salvaguardie, ma quello che ribadisco è che se giovedì i leader europei continuano a tener alti gli standard" dell'Unione "le regole fiscali devono essere adeguate", ha sottolineato. La percentuale di rientro dello 0,5% sul deficit strutturale? "Il governo italiano, se non ve ne siete accorti, ha già presentato una legge e una Nadef che è coerente con questo", ha spiegato Giorgetti.

Sul Mes Giorgetti ha poi detto ai cronisti a Bruxelles ha poi dichiarato che lo strumento "non è nelle mie mani, è nelle mani della Camera, decide la Camera dei deputati. Il 14 dicembre andiamo con la conferenza dei capigruppo per fissare la discussione".

Il ministro italiano ha anche fatto una battuta sulla neo presidente della BEI Nadia Calvino, "La Calvino è un'ottima candidata, l'Italia aveva il suo....se Franco fosse stato il ministro al mio posto se la sarebbe potuta giocare meglio...".

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