PARIGI - Si commemorano oggi i cinque anni dall'attentato dell'11 dicembre 2018 nei pressi del mercatino di Natale di Strasburgo, dove vennero uccise cinque persone, tra cui il giornalista italiano, Antonio Megalizzi. Questa mattina, il ministro francese della Giustizia, Eric Dupond-Moretti e la collega responsabile per gli ex-Combattenti e la Memoria, Patricia Miralles, hanno depositato mazzi di rose bianche ai piedi della stele commemorativa innalzata in Place de la République, nel centro del capoluogo alsaziano nonché sede del Parlamento europeo. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco, Jeanne Barseghian, e la prefetta del Basso-Reno, Josiane Chevalier.
"A 5 anni dall'attentato di Strasburgo dell'11 dicembre 2018, oggi non troviamo le parole per esprimere i nostri pensieri. Ci stringiamo sempre più forte nel ricordo di Antonio, Bartek, delle vittime, delle famiglie e agli amici di coloro che erano presenti", si legge in un messaggio pubblicato sul profilo X della Fondazione Antonio Megalizzi.
Oltre al giornalista italiano innamorato dell'idea d'Europa quel giorno morirono sotto ai colpi dell'attentatore jihadista, Cherif Chekatt, il musicista di origini polacche, Bartek Orent-Niedzielski, il pensionato francese Pascal Verdenne, e una turista thailandese in visita a Strasburgo, Anupong Suebsaman. Undici le persone ferite.
"A cinque anni dall'orrore, non dimentichiamo che il terrorismo uccide ancora", ha detto da parte sua Audrey Wagner, superstite dell'attacco nonché autrice di un libro sulla sua esperienza intervenuta alla cerimonia. A ottobre, un attentato in un liceo di Arras ha causato la morte di un insegnante mentre un turista dal doppio passaporto tedesco e filippino è stato ucciso nei pressi della Tour Eiffel a Parigi, il 2 dicembre, riaccendendo la paura di nuovi attentati in Francia. "Il terrorismo - ha sottolineato Wagner - è l'arma di chi non ha alcun coraggio". Dopo il minuto di silenzio dei partecipanti, la cerimonia si è conclusa con un canto interpretato dal coro di voci bianche della scuola La Providence di Strasburgo, per non dimenticare Antonio e gli altri.
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