PRISTINA - Il governo del Kosovo ha deciso di abolire l'obbligo per i serbi locali di coprire con dei bollini le targhe delle proprie auto con i simboli nazionali della Serbia. Una misura giunta dopo un analogo provvedimento adottato dalle autorità di Belgrado nei giorni scorsi. Il 25 dicembre infatti era stata autorizzata, con decorrenza dal primo gennaio, la circolazione in Serbia di tutte le auto kosovare, anche se sprovviste di bollino a coprire i simboli nazionali del Kosovo.
In quella occasione Petar Petkovic, capo dell'Ufficio governativo serbo per il Kosovo, aveva motivato l'abolizione delle restrizioni come un'opportunità di natura pratica e allo scopo di facilitare la circolazione, sottolineando che non si trattava in alcun modo del riconoscimento della sovranità e indipendenza di Pristina.
Oggi il premier kosovaro Albin Kurti ha detto che la decisione di abolire l'obbigo del bollino sulle targhe serbe si ispira al principio di reprocità, che la dirigenza kosovara "cerca di far valere in tutte le proprie delibere", sostenendo che il Kosovo "è un Paese sovrano e indipendente al pari della Serbia".
La questione delle targhe automobilistiche era stata al centro negli anni scorsi di una dura disputa fra Belgrado e Pristina, con proteste, blocchi stradali e incidenti nel nord del Kosovo, dove la popolazione è in maggioranza di etnia serba. Una intesa provvisoria era stata raggiunta nel settembre 2021 con la mediazine della Ue, che prevedeva l'applicazione di bollini a coprire i rispettivi simboli nazionali sulle targhe serbe circolanti in Kosovo e su quelle kosovare in entrata in Serbia. L'accordo tuttavia non ha trovato piena applicazione da entrambe le parti. Le ultime decisioni di Belgrado e Pristina potrebbero servire ad allentare le persistenti tensioni interetniche, facilitando un avvicinamento delle parti, ancora molto lontane in vista di una normalizzazione dei rapporti
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