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Roma-Parigi-Berlino: 'Agire nel Mar Rosso, situazione grave'

Tajani: 'La missione militare un passo verso la vera difesa Ue, la tutela dei nostri mercantili è un dovere'

Ships cross the Suez Canal towards Red Sea amid escalation in Houthi attacks [ARCHIVE MATERIAL 20231222 ]

Redazione Ansa

"Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l'Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo". Lo scrivono Italia, Francia e Germania in un documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri di questa mattina e nel quale tornano sulla missione navale Ue nel Mar Rosso. "La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva", si legge nel testo, che sottolinea "l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti" della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.

"Le continue tensioni nell'area rischiano di ripercuotersi negativamente sull'economia globale, causando un aumento dei costi di trasporto e dei tempi di consegna delle merci. Se prolungata, potrebbe avere potenziali effetti destabilizzanti su alcuni Paesi, come l'Egitto, il cui bilancio dipende in gran parte dalle entrate provenienti dai transiti attraverso il Canale di Suez (l'Egitto ha incassato circa 8,6 miliardi di euro nell'anno fiscale 2022-2023)", scrivono nel paper Roma, Parigi e Berlino, nel quale si ricordano le due missioni finora messe in campo dall'Ue nell'aera per la sicurezza della navigazione: l'operazione Atalanta, contro la pirateria somala, e l'operazione Emasoh/Agenor, nello Stretto di Hormuz.

I firmatari, in merito alla missione nel Mar Rosso, "invitano pertanto l'Alto Rappresentante a mettere in atto tutti i possibili sforzi diplomatici per assicurare che il mandato e le attività dell'operazione Aspides godano del massimo grado di comprensione possibile nella regione e oltre. Da un punto di vista operativo, i firmatari del presente documento invitano gli altri Stati membri a considerare favorevolmente la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale, ad Aspides come segno tangibile di sostegno all'obiettivo politico comune di proteggere la libertà di navigazione e di sostenere il diritto internazionale". Sottolineano, infine, che "l'operazione potrebbe essere lanciata in applicazione dell'art. 44 del Tue, se necessari", secondo il quale per missioni di questo genere "il Consiglio può affidare l'esecuzione di un compito a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e che dispongono delle capacità necessarie per svolgere tale compito". 

 Tajani: 'La missione nel Mar Rosso un passo verso la vera difesa europea -   La missione militare europea nel Mar Rosso che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta "un passo considerevole verso una vera difesa europea. L'Italia è pronta a fare la sua parte". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles.  Quello nel Mar Rosso "è un intervento militare a difesa delle navi mercantili italiane, c'è un crollo nel traffico mercantile, noi siamo un Paese esportatore e abbiamo il dovere di difendere le nostre navi. Non facciamo la guerra a nessuno ma difendere le nostre navi è un dovere della Repubblica e del governo". Lo ha aggiunto Tajani rispondendo ai cronisti che gli chiedevano se non temesse che la missione navale nel Mar Ross non sia vista come un intervento militare nell'area. 

Baerbock: 'L'Ue è decisa a garantire la sicurezza nel Mar Rosso' - "L'Unione europea è unita nella determinazione a garantire la sicurezza nel Mar Rosso e a respingere gli attacchi indiscriminati degli Houthi". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, arrivando al Consiglio Esteri. "Gli Houthi dello Yemen attaccano quasi quotidianamente navi del tutto estranee al Mar Rosso, colpendo così una delle arterie centrali della libera navigazione e quindi anche del commercio mondiale" ha spiegato, sottolineando l'importanza per l'Ue di "lanciare congiuntamente un'operazione per il Mar Rosso". "Così facendo - ha detto - dimostriamo che l'Ue è in grado di agire e che è un partner affidabile per il diritto internazionale".

Soffermandosi sul  conflitto israelo-palestinese, la ministra ha ribadito il fatto che la "soluzione a due Stati è l'unica soluzione", aggiungendo che "tutti coloro che non ne vogliono sapere hanno finora fallito nel proporre qualsiasi altra alternativa".   "Il popolo di Israele e l'intera regione non potranno vivere in pace se non si porrà fine al terrore di Hamas. Per raggiungere la sicurezza non solo per il popolo israeliano, ma anche per i palestinesi, è essenziale che la rete di sostegno finanziario di Hamas venga finalmente smantellata" ha aggiunto Baerbock, ricordando le sanzioni contro alcuni leader di Hamas approvate nei giorni scorsi dall'Ue. La ministra ha ribadito, infine, "l'urgente bisogno di pause umanitarie per alleviare la situazione a Gaza" e per "poter finalmente liberare gli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas".

 

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