BRUXELLES - L'Ungheria boccia l'adesione dell'Ucraina all'Ue e l'invio di nuovi aiuti Ue a Kiev, almeno finché Budapest non avrà ricevuto i fondi europei ad essa destinati. Sono questi i principali risultati della consultazione "a tutela della sovranità nazionale" lanciata a novembre dello scorso anno dal governo di Viktor Orban. Una consultazione, articolata in undici quesiti, cui hanno risposto in 1.545.628, fa sapere in un tweet il portavoce di Orban, Zoltan Kovacs.
In Ungheria, gli aventi diritto al voto, tuttavia, sono 9,7 milioni. Il 99,32% ha risposto che "invece delle spedizioni di armi è necessario un cessate il fuoco e la pace in Ucraina", scrive il portavoce, mentre il 99,06% si è detto d'accordo sul fatto che "non dovremmo pagare di più per il sostegno all'Ucraina fino a quando non riceveremo il denaro che ci è dovuto". Per il 99,02% inoltre, "non ci sono ancora le condizioni per l'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea".
Bocciato anche il meccanismo di ricollocamento dei richiedenti asilo in Ue, con il 99,33% contrario alla "creazione di ghetti per migranti in Ungheria". "Il 98,64% ha risposto che le norme sulla protezione dei minori dovrebbero essere ulteriormente rafforzate" spiega ancora il portavoce su X. Sulla controversa legge che vieta la "promozione dell'omosessualità" davanti ai minori, valsa all'Ungheria l'avvio di una procedura d'infrazione Ue, Budapest aveva già indetto un referendum nel 2022, risultato poi nullo per il mancato raggiungimento del quorum.
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