BRUXELLES - "Le ordinanze della Corte internazionale di giustizia sono vincolanti per le parti e queste devono rispettarle: l'Unione europea si aspetta la loro piena, immediata ed effettiva attuazione". Lo si legge in una dichiarazione congiunta dell'Alto rappresentante e della Commissione europea dopo la pronuncia della Corte dell'Aja, secondo cui almeno alcuni atti registrati dal 7 ottobre a Gaza sembrano in grado di rientrare nella "convenzione sul genocidio". "La Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso", ha affermato la giudice americana Joan Donoghue.
"L'Ue ribadisce il suo continuo sostegno alla Corte, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite: la decisione odierna sulla richiesta del Sudafrica di indicare misure provvisorie non pregiudica il diritto di ciascuna parte di presentare argomentazioni in merito alla giurisdizione, all'ammissibilità o al merito", prosegue la dichiarazione.
La Corte ha ritenuto che vi sia "sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele", a cui ha ordinato di "prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza". Israele, hanno stabilito i giudici dell'Aja, deve adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgenti e necessari per affrontare le condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza.
Adita dal Sudafrica per ordinare a Israele l'adozione delle misure urgenti, la Corte ha anche chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani. Nessuna decisione è giunta per chiedere a Israele un cessate il fuoco a Gaza, contrariamente alle richieste del Sudafrica.
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