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Michel: 'Trovato l'accordo a 27 sui fondi all'Ucraina'. Meloni media con l'Ungheria: 'Soddisfatti dell'intesa'

Attacco russo vicino a Kherson, muoiono due 'volontari' francesi, feriti altri stranieri

Redazione Ansa

 Via libera all'unanimità del Consiglio europeo a un nuovo pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro per l'Ucraina. Firma anche il leader ungherese Viktor Orban. Esulta il presidente ucraino  Volodymyr  Zelensky. La premier italiana Giorgia Meloni protagonista della mediazione. La prossima settimana sarà il Senato americano a votare sui fondi per Kiev. Due francesi sono morti e altri stranieri rimasti feriti in un attacco russo vicino Kherson, rendono noto le autorità ucraine, riferendo che si trattava di 'volontari stranieri' colpiti in un attacco su su Beryslav.  La polizia nazionale ucraina ha riferito che due uomini di nazionalità francese sono morti in seguito a un attacco di droni e che tre uomini e una donna sono rimasti feriti, annunciando su Telegram l'apertura di un'indagine per violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra. "Tutte le vittime erano arrivate nella regione di Kherson come volontari", ha aggiunto la polizia ucraina. Beryslav, che prima della guerra contava circa 12 mila abitanti, si trova sulla sponda settentrionale del fiume Dnipro, vicino alla linea del fronte.

"Abbiamo un accordo. Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l'Ucraina all'interno del bilancio dell'Ue. In questo modo si garantisce un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile per l'Ucraina. L'Ue sta assumendo la leadership e la responsabilità del sostegno all'Ucraina": ad annunciarlo il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

Anche l'Italia ha partecipato al raggiungimento del risultato finale mediando con il premier ungherese Orban che ha dichiarato che Budapest ha ottenuto la "garanzia" che i suoi fondi Ue non andranno all'Ucraina. La presidente del Consiglio Meloni si è detta soddisfatta per l'accordo raggiunto sui soldi a Kiev. "Non era facile, una soluzione a 26 era un problema, un precedente pericoloso, abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27 e siamo molto soddisfatti". Il partito Fidesz di Viktor Orban nel gruppo Ecr? "E' un dibattito aperto, ma non è un dibattito di questi giorni, eventualmente è un dibattito che si aprirà dopo le Europee". Non tarda la risposta di Orban. "L'idea era di entrare già prima, ma a questo punto lo faremo dopo le elezioni. Comunque la risposta è sì, siamo pronti ed entreremo nei Conservatori" europei. Lo afferma il premier ungherese Viktor Orban in un colloquio a Bruxelles con La Repubblica e La Stampa che gli chiedevano se dopo le elezioni europee il suo partito Fidesz entrerà nel gruppo Ecr guidato da Giorgia Meloni.

Video Fondi, Meloni: 'Soddisfatti per la soluzione unitaria dell'Ue'

 

Con Orban "ho lavorato cercando di portare a un punto che ci consentisse di non dividere l'Europa in un momento come questo. Perché noi abbiamo altri problemi in Europa, bisogna saper dialogare con tutti e credo che quello che è accaduto nelle ultime ore dimostri, che è quanto ho sempre sostenuto, che non puoi pensare di risolvere i problemi parlando con due o tre persone ma devi avere una capacità di dialogo con tutti", ha sottolineato Meloni. 

PUNTO STAMPA DI GIORGIA MELONI

 

 

Affrontate anche le rivendicazioni alla base della proteste dei trattori. "Io sono stata leader politico di partito che in Ue ha votato contro gran parte delle questioni criticate ora dagli agricoltori. In Italia abbiamo già fatto del nostro meglio ma la politica europea va cambiata, io ho chiesto di fare sforzi maggiori ma un cambio di linea potrà arrivare dopo le elezioni europee sperando prevalga un approccio diverso da quello ideologico visto finora". Così la premier Giorgia Meloni, al termine del consiglio Ue, valuta la protesta degli agricoltori che oggi ha messo a ferro e fuoco Bruxelles. "Si è sbagliato molto in Europa quando si è sostenuta la sostenibilità ecologica senza appoggiare la sostenibilità sociale - ha detto Meloni -. Certo in Italia abbiamo lavorato, abbiamo portato da 5 a 8 miliardi le risorse del Pnrr per il fondo agricolo, ci siamo impegnati sull'agrisolare, sui contratti di filiera: abbiamo fatto un lavoro che ci viene riconosciuto dagli agricoltori. In alcuni Paesi d'Europa gli agricoltori protestano perché non si sono prorogati i sussidi sul gasolio: noi lo abbiamo fatto". Sui migranti "chiedevamo più risorse" e ora "ci sono 10 miliardi in più" e "8 sono dedicati alla dimensione esterna", cioè a "lavorare per prevenire" i flussi migratori. Così Giorgia Meloni dopo il Consiglio Ue a Bruxelles.

 

Kiev, 'a marzo prima tranche di 4,5 miliardi di aiuti Ue'

Per il premier ucraino, Denys Šmyhal, l'accordo sugli aiuti dell'Ue a Kiev aiuterà a realizzare una "vittoria comune". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato di essere grato ai leader dell'Ue per aver creato un nuovo strumento da 50 miliardi di euro per il suo Paese. "È molto importante che la decisione sia stata presa da tutti e 27 i leader, il che dimostra ancora una volta la forte unità dell'Ue", ha affermato. Per Zelensky, "il continuo sostegno finanziario dell'Ue all'Ucraina rafforzerà la stabilità economica e finanziaria a lungo termine, che non è meno importante dell'assistenza militare e della pressione delle sanzioni sulla Russia". 

L'Ucraina si aspetta di ricevere dall'Ue a marzo la prima tranche di sostegno macrofinanziario per un importo di 4,5 miliardi di euro nell'ambito del programma Ukraine Facility. Lo ha affermato il ministro dell'Economia dell'Ucraina, Yulia Svyridenko, citata da Ukrainska Pravda. La ministra ha definito la decisione del Consiglio europeo un "segnale potente". "Ci aspettiamo di ricevere il primo pagamento di 4,5 miliardi di euro già a marzo. Il governo sta attualmente lavorando ad un accordo corrispondente sul finanziamento insieme ai partner europei. Siamo grati ai nostri alleati per il loro aiuto e la fiducia nell'Ucraina", ha detto Svyridenko .

Accordo raggiunto tra i leader, pressing sull'Ungheria

"Accordo! Il Consiglio europeo ha realizzato le nostre priorità. Sostenere l'Ucraina - ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. Combattere la migrazione illegale. Sostenere la competitività europea. Una buona giornata per l'Europa".

"Sulla base del rapporto annuale della Commissione sull'attuazione del pacchetto di aiuti per l'Ucraina, il Consiglio Europeo - si legge in un paragrafo delle conclusioni del vertice Ue - terrà un dibattito annuale sull'attuazione stessa con l'obiettivo di dare una guida. Se necessario, fra due anni il Consiglio Europeo inviterà la Commissione a presentare una proposta di revisione nel contesto della revisione del bilancio comunitario". La formula ha permesso lo sblocco dell'impasse sugli aiuti macrofinanziari a Kiev. 

Nell'intesa tra i 27 sul bilancio comune e gli aiuti all'Ucraina è stato aggiunto un passaggio, particolarmente caro a Viktor Orban: un richiamo alle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre 2020 sul meccanismo di condizionalità, sulla base del quale Bruxelles ha congelato i fondi per l'Ungheria. Fonti Ue spiegano che, nello specifico, il richiamo fa riferimento al fatto che "le misure previste dal meccanismo dovranno essere proporzionate all'impatto delle violazioni dello Stato di diritto". In quel testo, inoltre, si disciplina "un equo trattamento" tra i 27 nell'applicazione del meccanismo di condizionalità. 

Da Palazzo Chigi, a quanto si apprende, filtra intanto grande soddisfazione per l'accordo raggiunto dal Consiglio europeo straordinario, con un voto unanime inaspettato fino a poche ore prima. Il governo italiano - sottolineano fonti della presidenza del Consiglio - ha avuto un ruolo di primo piano e Giorgia Meloni è stata protagonista in prima persona delle mediazioni che hanno consentito di arrivare alla soluzione che ha messo d'accordo tutti. 

Prima dell'inizio del vertice straordinario a Bruxelles, c'è stato un incontro ristretto per provare a convincere Viktor Orban sull'intesa: alla riunione hanno partecipato oltre ad Orban, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

"Mi impegnerò per un accordo a 27" sugli aiuti all'Ucraina, aveva detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al consiglio europeo. "E' necessario che tutti facciano di più". Per il premier olandese, Mark Rutte, "c'è un solo spettacolo in città ed è quello di trovare un accordo a 27, inclusa l'Ungheria perché qualsiasi altra soluzione è molto difficile".

"Non ci sono problemi con la cosiddetta 'Ukraine fatigue', ora abbiamo la 'Orban fatigue' qui a Bruxelles - aveva detto il premier polacco, Donald Tusk, arrivando al vertice -. Ci sono molti aspetti da risolvere. Quello di cui abbiamo bisogno oggi è di rafforzare la nostra unità sull'Ucraina contro la Russia e la sua politica aggressiva". 

"Al vertice Ue parleremo anche della tremenda situazione umanitaria a Gaza - ha spiegato l'alto rappresentante Josep Borrell arrivando al vertice -: non possiamo punire collettivamente i palestinesi, il lavoro dell'Unrwa non può interrompersi, non c'è altra alternativa se vogliamo mantenere vivi gli abitanti di Gaza". "Le indagini naturalmente devono proseguire ma non devono essere interrotti i finanziamenti all'Unrwa, l'Ue e la Commissione hanno deciso di non interromperli", ha precisato. 

E c'è stato nuovo colloquio tra Meloni e Orban. L'incontro, a quanto si apprende, è avvenuto all'Europa Building, prima dell'inizio del vertice. I due leader si erano già incontrati nella notte, in un hotel del centro di Bruxelles dove alloggia Meloni.

Ed è stata una notte di trattative: il dossier del bilancio comune è stato oggetto di due incontri chiave, quello tra Orban e la premier Meloni e quello tra il premier ungherese e Emmanuel Macron subito dopo, entrambi durati circa un'ora.

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