Francoforte, capoluogo dell'Assia, cuore finanziario della Germania e sede della Bce: sarà questa la città che ospiterà l'Amla, la nuova autorità antiriciclaggio dell'Ue. La lunga battaglia tra le nove città candidate a ospitare la nuova agenzia europea ha visto Roma in campo e in partita per buona parte delle complesse votazioni che hanno coinvolto prima il Consiglio Ue e i Rappresentanti permanenti dei 27, e poi nuovamente i governi dell'Unione ma questa volta assieme ai rappresentanti dell'Eurocamera. La Capitale alla fine è rimasta sempre nella short list arrivando quarta, dopo Francoforte, Madrid e Parigi.
"L'Amla avrà poteri di vigilanza diretta e indiretta. Quella di oggi non rappresenta solo la scelta di una città, ma soprattutto un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità finanziaria", ha sottolineato la presidenza belga, evidenziando che l'autorità "rappresenta un potente strumento per garantire l'integrità del sistema finanziario Ue" e "proteggere i cittadini dall'impatto dannoso del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo". E, con più di 400 dipendenti, inizierà le sue operazioni a metà del 2025.
Le votazioni, tutte a scrutinio a segreto, sono iniziate nel pomeriggio all'Europa Building. Le nove città a farsi avanti, in una contesa durata mesi, erano Roma, Francoforte, Parigi, Madrid, Dublino, Vienna, Vilnius e Bruxelles. Alcune settimane fa i rappresentanti dei governi o delle amministrazioni delle contendenti erano stati auditi nel Parlamento Ue, e lì l'intervento del sindaco Roberto Gualtieri aveva fatto un'ottima impressione agli occhi degli eurodeputati. Alla fine, tuttavia, non è bastato. Il Consiglio Ue, al termine della prima fase della votazione, ha optato per Francoforte. Seguita da Parigi, Roma e Vilnius. Nello scrutinio con i rappresentanti dell'Eurocamera Madrid ha fatto un balzo avanti anche perché proprio il Parlamento europeo, nella sua short list, aveva indicato Roma, Parigi, Francoforte e la stessa capitale iberica. L'epilogo, tuttavia, non è cambiato.
Alla fine a risultare decisivo è stato il peso politico del governo guidato da Olaf Scholz che per l'Amla ha già riservato tre potenziali edifici. La città dell'Assia - già sede della Bce e dell'autorità europea di vigilanza assicurativa (Eiopa) - è stata sostenuta con forza dall'agguerritissimo ministro delle Finanze, Christian Lindner, che nell'ultimo incontro pubblico davanti agli eurodeputati aveva promesso di raddoppiare i finanziamenti pubblici dedicati alla nuova Autorità, portandoli da 10 a 20 milioni di euro, utili a coprire l'affitto nei primi anni. Uno dei punti di forza evidenziati in una presentazione lunga dieci minuti proprio la vicinanza con l'Eurotower e con le 280 banche che hanno sede nel grande snodo finanziario, oltre a un mercato del lavoro internazionale con servizi di assistenza in lingua inglese e scuole internazionali per i dipendenti. Tre i possibili edifici inseriti nelle slides presentate dal governo tedesco con lo skyline della città: la Torre 185, il Flow nel quartiere Gateway Gardens, e la Torre della fiera. Tutti e tre, nelle parole del sindaco di Francoforte, il socialdemocratico Mike Josef, sono già "pronti per essere occupati immediatamente". E ora, ha esultato il cancelliere Olaf Scholz, "Francoforte sarà un centro della finanza ancora più forte".
In Italia, invece, la sconfitta di Roma ha innescato gli attacchi delle opposizioni. "E' l'ennesima disfatta del governo", ha sottolineato la capodelegazione del M5S a Strasburgo, Tiziana Beghin. "E' evidente che a pesare è l'isolamento dell'Italia", hanno chiosato Fabio Massimo Castaldo e Giosi Ferrandino di Azione.
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