Formare una classe dirigente "aperta nei confronti delle altre culture, disposta a conoscere le lingue e a interagire e risolvere i problemi grazie alla loro cultura interdisciplinare". L'Università Luiss ha portato a Bruxelles l'esperienza e la dedizione che da cinquant'anni sono messe in campo per educare i politici del domani. Alla residenza dell'ambasciatore italiano una delegazione della dirigenza dell'ateneo ha presentato le principali novità della propria offerta formativa, a partire da un inedito "triple degree" che costruisce un ponte tra l'università di Roma, la Goethe-Universität di Francoforte e Solvay School of Economics & Management di Bruxelles.
"Iniziamo a formare i giovani con corsi che li portino a passare periodi più o meno lunghi in altri Paesi e che affinano l'apertura e l'abitudine a confrontarsi con gli altri e a risolvere i problemi", ha affermato il presidente della Luiss, Luigi Gubitosi, a margine della discussione a cui hanno partecipato protagonisti di alto profilo nel mondo accademico e corporate. La missione a Bruxelles è stata anche l'occasione per mettere in contatto diretto studenti e imprenditori nel cuore delle istituzioni comunitarie grazie a un career day organizzato con l'ufficio di Confindustria nella capitale belga.
"La Luiss sta puntando molto su percorsi formativi interdisciplinari e ibridi come dimostrano i curriculum in Management and Artificial Intelligence e Global management and politics che consentono di fornire agli studenti una cassetta degli attrezzi ampia e il più possibile trasversale", ha detto il rettore dell'università Andrea Prencipe.
"La classe dirigente del futuro ha bisogno di investire sui giovani insieme, e Bruxelles è il posto più adatto per confrontarsi su questi temi", ha aggiunto l'ambasciatore italiano in Belgio Federica Favi.
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