BRUXELLES - Minacce, intimidazioni, violenza anche fisica e restrizioni di vario genere: è una situazione peggiorata nel 2023 rispetto all'anno prima quella della libertà di stampa nell'Unione europea segnalata dal rapporto diffuso oggi dall'organizzazione Civil Liberties Union for Europe a cui hanno contribuito oltre venti partner.
Nel documento si evidenzia che le condizioni della libertà di stampa e del pluralismo, in molti Paesi Ue, sono ormai vicine a un punto critico mentre in altri Stati sarebbero necessari interventi per affrontare problemi diventati cronici. Un andamento che il rapporto imputa soprattutto alle azioni - o alla mancanza di iniziative - dei governi Ue.
L'Italia, la Croazia, la Grecia, l'Olanda e la Svezia vengono segnalati come Paesi dove frequentemente i giornalisti sono oggetto di intimidazioni attraverso l'abuso di strumenti quali denunce per diffamazione e simili. Inoltre, anche il fenomeno della disinformazione "resta un serio problema" in Italia, Grecia e Repubblica Ceca.
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