BRUXELLES - "Le norme della Fifa che disciplinano i rapporti contrattuali tra i giocatori e i club possono risultare contrarie alle norme dell'Unione sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone". È quanto si legge nelle parere dell'avvocato generale della Corte di Giustizia Ue Maciej Szpunar rispetto a un caso sollevato da un ex calciatore professionista relativamente a un suo contratto. L'avvocato generale ritiene che "non possano esservi dubbi circa la natura restrittiva dell'Regolamento sullo status e i trasferimenti dei calciatori (Rstc) adottato dalla Fifa " per quanto riguarda la libera circolazione.
"Dette disposizioni sono tali da scoraggiare e dissuadere i club dall'ingaggiare il calciatore per timore di esporsi a rischi finanziari", spiega l'avvocato. Nel caso specifico il calciatore aveva firmato un contratto con il club calcistico russo Lokomotiv Mosca ma appena un anno più tardi lo stesso si vedeva risolvere il contratto da parte del medesimo club per presunto inadempimento e "risoluzione del contratto senza giusta causa". La Lokomotiv Mosca si è rivolta alla Camera di risoluzione delle controversie della Fifa per ottenere una condanna alla corresponsione di un'indennità e il calciatore ha presentato una domanda riconvenzionale chiedendo il pagamento delle retribuzioni non pagate.
Il calciatore sostiene che la ricerca di un nuovo club si è rivelata difficile perché, in forza dell'Rstc, qualsiasi nuovo club sarebbe stato condannato in solido con lui al pagamento dell'indennità dovuta alla Lokomotiv Mosca. Il calciatore ha sostenuto che un eventuale accordo con il club belga Sporting du Pays de Charleroi è fallito a causa delle condizioni previste e ha citato la Fifa e l'Urbsfa (organismo direttivo del calcio belga) dinanzi a un organo giurisdizionale belga per ottenere il risarcimento pari a 6 milioni. Secondo l'avvocato generale, le cui conclusioni non vincolano la Corte di Giustizia, l'Rstc "limitando la possibilità dei club di ingaggiare calciatori, incide necessariamente sulla concorrenza tra club nel mercato dell'acquisizione di calciatori professionisti."
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