BRUXELLES - Da un lato la ripresa, anche se modesta, della crescita. Dall'altro il dato "rassicurante" sull'andamento dell'inflazione. Sono questi i due elementi che fanno ben sperare il commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni sulle prospettive di ripresa dell'economia europea. Il rischio più grande, secondo il commissario, continua però a essere "l'incertezza geopolitica". Per Gentiloni i dati diffusi oggi da Eurostat, se accompagnati da una ripresa dei salari e dei consumi, nonchè da una riduzione dei tassi d'interesse "possono portare a una ripresa più forte" nella restante parte di quest'anno e nel 2025.
L'Italia e altri Paesi "devono ridurre il debito" e riportarlo su un "sentiero credibile" di calo. Ma parlare della possibilità di una nuova crisi dei debiti sovrani in Europa è "un errore", non c'è alcun "scenario da incubo" in vista. Dopo la crisi finanziaria degli scorsi anni "ora l'Ue è molto più forte", ha detto Gentiloni intervenendo al dibattito sul libro 'fare l'Europa, fare la pace' dell'ex presidente del Comitato economico e sociale europea Luca Jahier svoltosi nella sede del Cese e moderato dal vice direttore de 'La Stampa' Marco Zatterin.
Gentiloni ha sottolineato che il rischio principale che pende oggi sulle prospettive economiche dell'Europa è quello "dell'incertezza geopolitica". E parlando del nuovo Patto di stabilità ha osservato ancora una volta che "non sono le regole dei miei sogni ma sono molto meglio di quelle di prima e questo è ciò che importa", aggiungendo di non temere alcun ritardo nella loro applicazione.
Le regole "sono necessarie" ma non sufficienti ad affrontare le grandi sfide che attendono l'Europa. "Occorre metterci i soldi", ha detto Gentiloni. Questo uno dei punti centrali su cui si gioca il futuro dell'Unione che altrimenti, come già indicato dal presidente francese Emmanuel Macron "corre gravi rischi". In vista delle elezioni europee il commissario Ue all'economia ha anche messo in guardia sui nuovi "veri nemici" dell'Unione.
"Chi è esplicitamente contro l'Europa ha perso terreno negli ultimi anni", ha osservato, pur riconoscendo che il sovranismo continua a rappresentare una minaccia. Ma "i veri avversari oggi sono quelli che pensano che l'Ue vada bene così com'è, anzi magari anche un pò meno di quello che è", ha chiarito. Una posizione che farà restare l'Ue ancora più indietro rispetto a Usa e Cina di quanto già non lo sia, "facendogli perdere definitivamente la competizione in corso sul piano economico", ha continuato ancora. "
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