Arrivano le nuove previsioni economiche europee. E, dopo una sfilza di tagli al ribasso - per tre volte consecutive la Commissione europea ha rivisto all'ingiù le precedenti stime - si respira un certo ottimismo. Anche se a regnare è una grande cautela. "Abbiamo visto le stime di Eurostat sul primo trimestre ed erano leggermente sopra le attese - ha ricordato ieri il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni -. Questo vuol dire che l'accelerazione dell'attività economica che ci aspettavamo nelle previsioni economiche invernali sta avendo luogo". Con queste premesse a parte variazioni per singoli Paesi è probabile che le previsioni dell'esecutivo non riservino grandi sorprese.
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Cauto ottimismo arriva intanto dal Fondo monetario internazionale: "La ripresa dell'Europa, alimentata dalla domanda interna, è saldamente sulla buona strada - ha detto il direttore per l'Europa Alfred Kammer -. Gli ultimi dati sul Pil per l'area euro mostrano una crescita leggermente superiore alle aspettative, con tutte le principali economie che hanno ottenuto risultati leggermente migliori di quanto previsto nel nostro Regional Economic Outlook di aprile 2024".
Le previsioni economiche complete di primavera della Commissione, con un aggiornamento anche sulle attese su quali saranno i trend per deficit e debito, andranno ad integrare i dati che l'esecutivo comunitario userà per elaborare la richiesta di aggiustamento ai Paesi sulla base del nuovo Patto di stabilità, con le traiettorie di riferimento attese il 21 giugno, sulle quali i Paesi dovranno poi presentare i piani pluriennali di spesa per il 20 settembre. Il 19 giugno, nell'ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo, saranno poi aperte formalmente le procedure per disavanzo eccessivo. La fotografia di aprile di Eurostat ha già indicato un deficit oltre il 3% per undici Paesi Ue che ora sono a rischio di un cartellino giallo da Bruxelles. Su come avanzeranno le procedure "è ancora in corso una valutazione, ma è parte di un'analisi che la Commissione farà nei prossimi mesi", ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
"La valutazione della performance fiscale degli Stati da parte della Commissione europea è ancora in corso". Per i Paesi con deficit oltre il 3% del Pil "c'è anche la possibilità di valutare i fattori rilevanti che potrebbero portare anche alla conclusione di non aprire la procedura per deficit eccessivo". Le nuove regole economiche prevedono che siano una 'attenuante' indicata tra i "fattori rilevanti" i maggiori investimenti pubblici nella difesa. Nel primo trimestre dell'anno il prodotto interno lordo dell'eurozona ha registrato una crescita dello 0,3%, così come nell'Ue e in Italia. La crescita in Germania, la 'locomotiva d'Europa', è stata dello 0,2% (dati Eurostat). Le stime economiche di febbraio della Commissione europea indicavano per l'Eurozona l'attesa nel 2024 di una crescita dello 0,8%, per l'Ue dello 0,9%, e per l'Italia dello 0,7% (l'attesa nel Def è dell'1%). Per il 2025, invece, la Commissione aveva detto a febbraio di attendersi una crescita dell1,5% per l'eurozona, dell'1,7% per l'Ue, dell'1,2%% per l'Italia (come nel Def). Quanto alle previsioni di aprile del Fmi, ha indicato per l'euro area una crescita quest'anno dello 0,8% e dell'1,5% il prossimo, affermando di attendersi il Pil della Germania a +0,2% quest'anno e +1,3% il prossimo, con l'Italia in crescita dello 0,7% sia nel 2024 e sia nel 2025. Kammer, che ha invitato i Paesi ad accelerare l'aggiustamento fiscale approfittando dell'opportunità offerta dalla crescita, ha anche previsto che "la Bce ridurrà il suo tasso di riferimento a partire da giugno con tagli di 25 punti base ogni trimestre fino a raggiungere una posizione neutrale al 2,5% a settembre 2025. Ciò sembra appropriato nel nostro scenario di base".
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