BRUXELLES - Il processo verso la pace iniziato con il cambio di governo slovacco "è stato ora interrotto e colpito dall'attentato al primo ministro slovacco da parte di un attivista di sinistra". Lo ha dichiarato il premier Viktor Orbán, secondo quanto riferito in un tweet dal suo portavoce, Zoltan Kovacs. Il primo ministro ha definito "critici" i mesi persi per l'assenza di Robert Fico a causa dell'attentato. "Continuiamo a sperare nella sua guarigione, ma ora dobbiamo lottare da soli per la pace", ha aggiunto. Orbán ha quindi sottolineato l'importanza delle prossime elezioni europee: "ora dobbiamo combattere con uno sforzo doppio, da soli, è fondamentale porre fine alla violenza e votare per la pace il 9 giugno!" ha dichiarato.
"Tutti sono rimasti scioccati e scossi" dal tentato omicidio del premier slovacco Robert Fico, "quando accade, è sempre inaspettato, ma il fatto che il livello di violenza in Europa sia in aumento non sorprende nessuno", ha poi detto in un'intervista Orban all'emittente Radio Kossuth. "La posizione dell'Europa è ormai radicalmente cambiata", ha aggiunto, ricordando gli attentati terroristici in Europa e la guerra russa in Ucraina che ha portato, a suo dire, l'Ue a essere un "partito di guerra".
Secondo Orban, dietro l'attacco a Fico, ci sarebbe quindi "un criminale di sinistra, progressista, favorevole alla guerra". "I cani di grossa taglia hanno interesse a che questa guerra continui e addirittura si espanda", ha aggiunto ancora. Il premier ha quindi deplorato l'attacco al "pacifista" Fico, che si trova ora "tra la vita e la morte", sostenendo che anche se dovesse riprendersi, non potrebbe lavorare per mesi, in un momento critico per europee, in programma a giugno. "Siamo di fronte a un'elezione che non solo deciderà i membri del Parlamento europeo, ma che, insieme alle elezioni statunitensi, può determinare il corso della guerra e della pace in Europa", ha detto.
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