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>ANSA-FOCUS/In ascesa ma divise, partita aperta tra le destre Ue

Porte girevoli per i gruppi Ecr e Id. Le Pen e Meloni kingmaker

Redazione Ansa

(di Michele Esposito) (ANSA) - BRUXELLES, 22 MAG - Nazionalisti, sovranisti, di certo populisti. A volte perfino indipendentisti. La galassia delle destre europee è ampia, variegata, e difficilmente inquadrabile in un solo gruppo parlamentare. Finora, non a caso, nell'emiciclo di Strasburgo i movimenti della destra e dell'estrema destra si dividevano in due gruppi, i Conservatori e Riformisti e Identità e Democrazia. Nel primo a farla da padrone erano i polacchi del Pis e Fratelli d'Italia. Erano, perché dal 10 giugno è probabile che, seggi alla mano, gli equilibri vertano a favore dei secondi. In ID c'era una sorta di triarchia, fatta dal Rassemblement National, dai tedeschi di AfD e dalla Lega. Lo strappo di Marine Le Pen ha di fatto già estromesso i tedeschi, con i lepenisti che, stando agli ultimi sondaggi, potrebbero essere in assoluto il primo partito dell'Eurocamera.
    Da tempo, nei corridoi del Pe, si guarda con interesse alle mosse di Le Pen e del suo braccio destro Jordan Bardella.
    Entrambi hanno smussato i toni anti-Ue sul dossier Ucraina e non solo, senza comunque abbandonare la matrice populista. Il gruppo Id, nella legislatura giunta al tramonto, contava su 59 seggi.
    Il Rassemblement National ne esprimeva 19. Dopo le Europee la sua ambizione è arrivare a 29 seggi. Di certo più della Lega, che al momento ha 22 eurodeputati frutto di un risultato, quello del 2019, non più equiparabile. Il tesoretto di AfD non è marginale: i tedeschi contano su nove deputati, che potrebbero aumentare, visto che il partito, stando alle ultime rilevazioni, in Germania si contende il secondo posto con l'Spd dietro la Cdu. I belgi-fiamminghi, fieramente indipendentisti, di Vlaams Belang hanno la presidenza del partito Id e sono anche loro dati in netta ascesa. Le Europee potrebbero sorridere ad un'altra delegazione del gruppo Id, gli austriaci dell'Fpo. I nazionalisti estoni, cechi e danesi completano il quadro. Con un appendice: nel futuro Pe entrerà a testa alta anche il Pvv di Geert Wilders, fresco di vittoria alle politiche in Olanda.
    Secondo i sondaggi paneuropei il terzo posto per numero di seggi al Pe, dopo il Ppe e i Socialisti, sarà una partita fra Ecr e Id. La fatwa su AfD cambia tuttavia gli equilibri, con Le Pen da un lato e Giorgia Meloni a giocare il ruolo di kingmaker.
    FdI dovrà stare attenta anche al clima all'interno del suo gruppo, Ecr. Con il Pis di Mateusz Morawiecki uscito sconfitto dalle ultime elezioni in Polonia, i rapporti sono meno sereni di un tempo. I cechi capitanati dal premier Petr Fiala da tempo hanno smussato i toni in chiave pro-Ucraina e pro-Nato. Bulgari, croati, lettoni e lituani arricchiscono un gruppo che finora contava su 68 eurodeputati. In netta ascesa sono le due formazioni scandinave: gli Svedesi Democratici, che sostengono il governo conservatore di Ulf Kristensson, e i Veri Finlandesi, che sono parte del governo di destra-centro di Peter Orpo. Nel gruppo ci sono anche i fiamminghi dell'N-Va, dati in uscita per il trend troppo centralista dei loro colleghi di gruppo. Da poche settimane ha fatto il suo ingresso in Ecr Reconquete!, la creatura di Eric Zemmour e Marion Le Pen. Porte girevoli, nella galassia delle destre, che sono destinate a non chiudersi.
    Viktor Orban e la sua Fidesz da tempo suonano al citofono di Ecr: rispondere, per Meloni, significherebbe troncare ogni chance di dialogo con il Ppe. (ANSA).
   

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