BRUXELLES - L'Unione europea più vicina al ritiro coordinato dal controverso trattato sulla Carta dell'energia. Dopo il via libera dal Parlamento Ue a fine aprile, gli ambasciatori dei ventisette Stati membri Ue hanno approvato il punto, senza discussione, alla riunione del Coreper.
Per il via libera definitivo è sufficiente raggiungere la maggioranza qualificata (che si ottiene quando almeno 15 Stati membri su 27 che rappresentano il 65% della popolazione votano a favore). La Carta è stata firmata nel 1994 ed entrata in vigore nel 1998 per disciplinare il commercio e gli investimenti nel settore energetico ma è diventata presto una questione controversa a causa dello spazio che ancora garantisce alle fonti di energia non pulite, spingendo vari Paesi tra cui la Francia, Germania e Paesi Bassi a ritirarvisi in maniera unilaterale. L'Italia non ne fa parte.
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