(di Pietro Guastamacchia)
(ANSA) - BRUXELLES, 01 GIU - Una legislatura vissuta sulle
montagne russe tra Brexit, Covid, Qatargate, Green Deal e guerre
in Ucraina e Medioriente: questo in sintesi il bilancio degli
ultimi cinque anni di lavoro dell'Europarlamento che chiude il
suo mandato registrando anche la riforma del Patto di stabilità
e il varo del Recovery Fund, primo esempio di debito comune nato
per far fronte alle conseguenze della pandemia.
All'apertura della nona legislatura europea, nell'estate
2019, gli Stati membri dell'Ue erano ancora 28. La fase finale
della Brexit, e l'abbandono definitivo dell'emiciclo di
Strasburgo da parte dei britannici nel gennaio 2020, è stata la
prima grande sfida del quinquennio 2019-2024. Il trauma
dell'uscita di Londra sembrava destinato a caratterizzare tutta
la legislatura ma l'arrivo della pandemia da Covid-19 ha
cambiato bruscamente le priorità. Con il mondo bloccato dal
contagio, anche l'Eurocamera ha dovuto cambiare le procedure di
lavoro: dal marzo 2020 le plenarie sono passate in formato
remoto, riducendo gradualmente la presenza degli eurodeputati in
aula e sospendendo i viaggi a Strasburgo fino all'estate del
2021. In quelle sessioni di lavoro però il Parlamento, assieme
alla Commissione e al Consiglio, ha posto le basi per la grande
risposta alla crisi pandemica mettendo in piedi il piano
vaccinale e il Green Pass per permettere la circolazione
all'interno dell'Unione. In quei mesi è stato anche negoziato il
Recovery Fund: il più grande pacchetto finanziario mai
realizzato da Bruxelles attraverso l'emissione di debito comune
varato in tempi record per affrontare le ripercussioni della
crisi economica generata dalla pandemia.
Altro grande tema della legislatura, strettamente legato ai
Piani nazionale di ripresa e resilienza, è stato il Green Deal.
Il Pe ha avuto un ruolo centrale nel negoziare il pacchetto
della transizione verde, che ha come obiettivo ultimo di
proteggere la biodiversità e raggiungere la neutralità climatica
entro il 2050. Con il Green Deal sono state introdotte misure
ambiziose come l'abbandono progressivo dei carburanti fossili e
dei motori a scoppio. Tra i risultati più importanti
dell'attuale legislatura ci sono poi alcune pietre miliari del
nuovo approccio Ue al mondo digitale. Dal Pe sono usciti testi
come il Digital Services Act (Dsa) che stabilisce standard
chiari sul modo in cui le società online operano secondo il
principio guida 'ciò che è illegale offline dovrebbe essere
illegale online'. O come la legge sui mercati digitali (Dma) che
stabilisce obblighi per le grandi piattaforme online che
agiscono come 'guardiani' del mercato digitale. L'approvazione
dell'AI Act, la prima legge globale al mondo sulla
regolamentazione dell'intelligenza artificiale, è stato l'ultimo
traguardo in ordine cronologico.
Quando ancora gli effetti della pandemia mordevano il Vecchio
continente è scoppiata l'altra grande crisi della sua storia
recente: l'invasione russa dell'Ucraina. Dall'inizio delle
ostilità, nel febbraio 2022, l'Ue, con l'Eurocamera in prima
fila, ha sostenuto Kiev nella sua lotta di resistenza,
condannando fermamente e ripetutamente la guerra di aggressione
russa, varando tredici pacchetti di sanzioni e uno schema di
sostegno militare, il piano Asap, approvato in tempi record. La
crisi ucraina non ha fermato l'iter di due grandi dossier: la
riforma del Patto di migrazione e asilo e quella del Patto di
stabilità. Entrambe sono state approvate ad aprile, all'ultimo
mese disponibile per l'ok dell'aula ai testi legislativi.
Nel dicembre 2022 il Pe è stato travolto dallo scandalo
Qatargate, con l'arresto di alcuni eurodeputati e le rivelazioni
su una presunta rete che avrebbe favorito le ingerenze straniere
nei processi interni all'Ue. Per reagire allo scandalo,
Strasburgo si è dotata di un nuovo regolamento contro le
interferenze inasprendo controlli e aumentando il grado di
trasparenza nei rapporti con le lobby. Infine, nello sforzo di
avvicinare l'Ue ai cittadini il Pe ha avuto anche un ruolo
determinante nell'organizzare e ospitare la Conferenza sul
futuro dell'Europa, un'esperienza di democrazia diretta che ha
coinvolto cittadini e istituzioni nel produrre 49
raccomandazioni che sono alla base della richiesta
dell'Eurocamera di avviare l'iter di modifica dei trattati Ue.
Una sfida che passa il testimone alla prossima legislatura che
inizierà a luglio. (ANSA).
>ANSA-FOCUS/ La IX legislatura europea, 5 anni di montagne russe
Dalla Brexit alle guerre passando per il Covid