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>>>ANSA/ Michel contro Ursula, 'non serve Commissione politica'

Von der Leyen mira a tempi brevi per top jobs.La variabile Orban

Redazione Ansa

(di Michele Esposito) (ANSA) - BRUXELLES, 04 GIU - Dire che non si sono mai amati è un eufemismo. E alla fine, come sempre accade, i nodi vengono al pettine. Nella strada per il bis di Ursula von der Leyen ci potrebbe essere un ostacolo in più, chiamato Charles Michel. Il presidente del Consiglio europeo in questi giorni è molto attivo, in vista della cena informale dei 27 che si terrà il 17 giugno e dei summit dei leader del 27 e 28 dello stesso mese. Ad uno ad uno Michel sta sentendo tutti i capi di Stato e di governo per organizzare due incontri cruciali per i top jobs Ue.
    Il timore - che otto diverse fonti diplomatiche hanno rilevato a Politico - è che l'ex premier belga stia lavorando per vanificare il secondo mandato di von der Leyen. Lo staff di Michel ha negato seccamente. Ma dalle pagine del Messaggero il presidente del Consiglio europeo ha dato un indizio non marginale, dicendosi favorevole a una Commissione super-partes, e non politica.
    Von der Leyen è la candidata ufficiale del Ppe. Una sua conferma darebbe un chiaro connotato politico alla Commissione, cosa che non piace a tutti. E non piace di certo chi tra i leader - Viktor Orban su tutti - si è schierato chiaramente contro l'ex ministra della Difesa tedesca. "Non sono sicuro che abbiamo bisogno di una Commissione politica, ma semmai di un'Unione politica e geopolitica: in questo senso, più la Commissione è imparziale e si muove davvero da guardiana dei Trattati, più avremo un serio impatto nella difesa dei nostri interessi", ha spiegato Michel, elaborando un concetto che ha nel presidente Emmanuel Macron il suo più strenuo sostenitore.
    Entrambi sono esponenti dei liberali europei, nelle file dei quali, non a caso, si fa il nome di Mario Draghi come possibile piano B.
    L'avvicinarsi di Michel alle Europee non è stato facile. Nel gennaio scorso il presidente del Consiglio europeo annunciò la sua candidatura per l'Eurocamera, scatenando una silenziosa rivolta nelle cancellerie europee, spaventate dal fatto che il periodo di transizione - con Michel formalmente eletto - potesse finire nelle mani della presidenza ungherese, che inizia il primo luglio. Michel, alla fine, ha fatto un passo indietro.
    Secondo le voci della 'bolla europea' lui punterebbe al ruolo di Alto Rappresentante per la Politica Estera, che secondo il Cencelli comunitario dovrebbe finire a Renew. Per quella poltrona si è fatto anche il nome di Kaja Kallas, influente premier estone. Più probabile, tuttavia, che la carica non finisca a un falco anti-russo, e in questo senso si fa avanti il nome dell'ex premier lussemburghese Xavier Bettel.
    Nel frattempo Michel sta ultimando la preparazione di un summit che lo vedrà illustrare anche la nuova agenda strategica.
    In poche ore ha sentito otto leader europei, inclusa la premier Giorgia Meloni che gli ha chiesto di inserire il dossier migratorio nell'agenda del vertice. Secondo le fonti citate da Politico la sua strategia consisterebbe proprio nel parlare dei top jobs in colloqui bilaterale e non di discuterne direttamente con tutti i presenti. Se si tratti di pura vendetta non è dato sapere. Di certo, dal 'Sofagate' di Ankara del 2021, quando Recep Tayyp Erdogan porse la sedia al solo Michel per un trilaterale in cui c'era anche von der Leyen, i rapporti sono precipitati. In caso di bis, nel quartier generale di Ursula non si vede l'ora di fare il conto alla rovescia per avere un altro partner all'Europa Building. Con un'appendice: chiudere il pacchetto nomine già nella Plenaria di luglio; il fattore tempo, è la convinzione dei suoi, sarà fondamentale per la conferma di Ursula. (ANSA).
   

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